Nel nostro Ateneo il 12 dicembre la presentazione del volume Spettri di Clint. L'America del mito nell'opera di Eastwood di Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri
Il titolo del volume sembra evocare quello del libro Spettri di Marx che il filosofo Jacques Derrida scrisse nel 1993, rivendicando l'attualità del pensiero marxiano in un periodo in cui i cantori del liberismo avevano provveduto a mandarlo anzitempo in soffitta. Due firme storiche della critica cinematografica del quotidiano «il manifesto», Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri, hanno pubblicato per Baldini & Castoldi Spettri di Clint. L'America del mito nell'opera di Eastwood, in cui prendono in esame la filmografia dell'ultimo grande regista "classico" statunitense.
A 94 anni, dopo quasi quaranta lungometraggi come regista e oltre cinquanta come attore, Eastwood incarna il mito americano, che egli ha spesso portato sullo schermo esaltandone i valori ma anche mostrandone i lati oscuri, quando non addirittura nefasti. Se la sua fama di attore si deve inizialmente ai ruoli interpretati per Sergio Leone nella "Trilogia del dollaro", Clint Eastwood sentirà preso il bisogno di passare dietro la macchina da presa. Se i primi film sembrano improntati alla rappresentazione delle istanze più reazionarie del "sogno americano", a partire dal tardo-western crepuscolare Il cavaliere pallido (1985), il suo cinema e i suoi personaggi si fanno più complessi e stratificati, cominciando a incontrare le lodi della critica, soprattutto francese. Nasceranno allora opere come Bird (1988), sul genio sregolato del jazzista afroamericano Charlie Parker, un altro western amaro e disperato, Gli spietati (1992, Oscar al miglior film e alla miglior regia), Mystic River (2003), sull'amicizia tra tre uomini avvelenata da sospetti reciproci, e Million Dollar Baby (2004, altro Oscar al miglior film e alla miglior regia), sul rapporto tra un anziano allenatore e una giovane professionista di boxe. Senza dimenticare I ponti di Madison County (1995), sulla storia d'amore - possibile ma interrotta sul nascere - tra un uomo e una donna di mezza età, forse uno dei film sentimentali più riusciti della storia del cinema.
Ciotta e Silvestri ci condurranno dunque in questo viaggio nel cinema del regista di San Francisco, in dialogo con il Rettore Gianni Canova e
Giulio Sangiorgio: un'occasione per riscoprire (o scoprire, per chi non la conoscesse) l'opera di uno degli ultimi "grandi" del cinema targato USA.
L'appuntamento è per il 12 dicembre alle ore 12:00 in Aula Seminari (IULM 1)
L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
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