Cinema, comunità e solidarietà: un esperimento di convivenza urbana promosso da IULM e RiceHouse

Cinema - Data pubblicazione 17 novembre 2025 - Data evento 19 novembre 2025

Il 19 novembre la proiezione di una serie di cortometraggi

Non solo un progetto di cinema, ma un grande esperimento di convivenza urbana, incontro, scambio e gratitudine. Sarà questo il tema dell’incontro speciale “RiceHouse. Le storie di via Russoli: visioni di cinema, arte e architettura per la città che verrà”, in programma il 19 novembre alle ore 16:30 in aula 401 dell’Università IULM, nell’ambito delle iniziative di “IULM è per Milano”.

Grazie al contributo dell’architetta Tiziana Monterisi, l’Università IULM ha avuto l’occasione di incontrare i propri “vicini di casa” - gli abitanti delle case popolari di via Russoli - per dare vita a un progetto capace di trasformare la magia del cinema in un racconto di comunità e prossimità.

RiceHouse ha infatti sostenuto la realizzazione di una serie di cortometraggi, in seno a IULMOVIELAB, nati con l’intento di unire due mondi: da un lato, l’esperienza creativa dei laureandi IULM in Televisione, Cinema e New Media; dall’altro, le storie e i volti degli inquilini delle palazzine popolari, coinvolti come protagonisti non professionisti in opere ispirate alle loro vite, tra autobiografia e finzione.

L’esperienza, coordinata da Giuseppe Carrieri, docente del Laboratorio avanzato di regia cinematografica, si è sviluppata in due fasi.     
La prima, conclusa nel 2022, ha portato alla realizzazione di una serie di clip-ritratto dedicate ai singoli abitanti del quartiere.
La seconda, tuttora in corso, ha condotto invece alla produzione di quattro cortometraggi originali: Hotel Solitude, ambientato a Lourdes; Concetta, girato tra le case popolari di via Russoli con un’omonima protagonista; Pleiadi, ambientato su un treno in movimento; e Waltzer, un racconto poetico di incontro e perdita.

Attraverso questi film, l’Università IULM continua a raccontare la città di Milano in forme nuove, intrecciando linguaggi, generazioni e visioni.
Il valore più profondo del progetto, però, non è soltanto cinematografico: è umano.
Raccontare gli altri, ma anche renderli parte del racconto.
Perché la solidarietà emozionale - quella che nasce dalla comunicazione e dalla vita condivisa - è parte dell’identità stessa dell’Ateneo.

Un incontro tra giovani e meno giovani, studenti e cittadini, che dimostra come il cinema possa ancora essere uno spazio di educazione, partecipazione e comunità a disposizione di tutte e tutti.