Il Rettore a Checkpoint

Cultura - 15 luglio 2020

Il Rettore, prof. Gianni Canova, è stato ospite di Checkpoint - la rubrica di TgCom24 - per parlare di istruzione, università ma anche di cinema e piattaforme streaming.

Interrogato sulla riapertura in sordina delle sale cinematografiche, il professore e critico cinematografico ha commentato “Un vero peccato. Un’occasione persa- Quado è arrivato il Covid, il cinema italiano stava vivendo un bellissimo momento. C’era grande fame di cinema. Anche durante il lockdown se ne è consumato tanto. Bisognava far sì che questa fame si trasferisse in sala nel momento della riapertura. Così non è stato."

Il motivo secondo Canova sarebbe la mancanza di una strategia collettiva che metta insieme le logiche e le esigenze dei singoli attori della filiera cinematografica – dagli esercenti, ai produttori fino ai distributori – per fare il bene e l’interesse del cinema: “Questa era l’estate giusta per fare qualcosa d’innovativo nelle sale - continua Canova - Durante un’estate in cui, probabilmente, molti italiani non andranno in vacanza ma staranno in città, il cinema avrebbe potuto e dovuto svolgere quella funzione di intrattenimento che da sempre gli compete. Non dimentichiamoci che, durante la guerra, il cinema aveva proprio la funzione di intrattenere le persone proprio grazie al suo ruolo di fabbrica dei sogni capace di regalare due ore di buon umore anche nei momenti più difficili”.
Una funzione che in questo periodo di chiusura delle sale è stata invece svolta dalle piattaforme streaming che sono state più audaci e spregiudicate nel proporre novità, nuovi format e nuovi modelli di fruizione a un pubblico affamato di storie. ”È giunto il momento – commenta in proposito Canova - di passare dalla logica àut àut a una logica et-et. Dobbiamo capire che le piattaforme e le sale cinematografiche non si escludono l’un l’altra ma possono, e anzi ormai dovrebbero, non solo convivere ma anche essere sinergiche e collaborare a promuovere il desiderio di cinema, di film e di prodotti audiovisivi.

Parlando di piattaforme streaming il prof. Canova si è espresso anche sulla polemica nata intorno al film Via col Vento, sospeso da HBO - dopo lo scoppio dei violenti scontri raziali negli USA - perché ritenuto un film troppo razzista per essere trasmesso in questo periodo: “Non sono mai favorevole alla censura. Ogni opera – che sia letteraria, cinematografica o artistica – va sempre contestualizzata e compresa il base al periodo storico in cui è stata realizzata. È sempre una questione di punti di vista e di narrazioni. Bisogna semmai avere la possibilità di costruire delle contro-narrazioni. Piuttosto che censurare Via col vento, io troverei interessante l’idea di rifarlo oggi, raccontando la storia dal punto di vista degli afroamericani. Se davvero andiamo verso la logica di eliminare qualsiasi cosa possa offendere qualcuno, allora vuol dire che è la fine dell’arte”.

Infine, il Rettore si è concentrato sul tema dell’istruzione e della ripartenza – a settembre – della didattica in presenza: “La mia intenzione è – appena si potrà – quella di riprendere il mio progetto di fare di IULM un laboratorio di idee e un campus di creatività giovanile a cielo aperto. Nonostante tutto, l’esperienza del coronavirus è stata molto istruttiva per noi, ci ha fatto crescere e capire alcune cose che prima intravedevamo ma che – nel tran-tran quotidiano – non avevamo il coraggio di guardare negli occhi. Soprattutto, questa esperienza mi ha fatto capire che abbiamo di fronte una generazione di giovani seria e responsabile. Faccio pubblicamente i complimenti ai miei studenti per come hanno gestito l’emergenza, spesso con molta più serietà e responsabilità di noi adulti.”