A cura di Martina Treu
Omero e la nascita
dell’uomo moderno
L'uomo greco, e per estensione europeo e occidentale, nasce con i poemi omerici e si incarna in una miriade di figure eroiche e antieroiche, composite e talvolta contraddittorie che popolano il Mediterraneo per secoli. Dal conflitto troiano discendono le riletture contemporanee dell’Iliade e dell’Odissea, spesso contaminate con altri testi, ispirando autori moderni e dominando ancora oggi l’immaginario collettivo. Ne sono prova le infinite riscritture, versioni sceniche, cinematografiche e televisive dei poemi omerici, specialmente collegate alle recenti migrazioni di massa e alle tragiche Odissee dei profughi dei nostri giorni: tra queste, alcune riproposizioni recenti saranno esaminate nel corso della lezione.
Noi e gli ‘Altri’: Persiani di Eschilo e Storie di Erodoto
Erodoto, convenzionalmente riconosciuto come "Padre della storia", nelle sue Storie- coeve e complementari ai Persiani - delinea l'identità propria, dei Greci e per estensione la nostra, attraverso il confronto con gli altri popoli, d'Africa e d'Asia, ma anche a partire dallo scontro epocale tra Asia e Europa, che ha determinato l'intero corso della storia occidentale. Anche il drammaturgo ateniese Eschilo, suo contemporaneo, nella più antica greca tragedia sopravvissuta (472 a.C.) e unica di argomento storico, con geniale capovolgimento di prospettiva adotta il punto di vista dei vinti. Non a caso è qui che Eduard Said riconosce l'origine del concetto di "Orientalismo", e il dramma è rappresentato in momenti cruciali dello scontro tra Oriente e Occidente (ad esempio dopo la battaglia di Lepanto, nel 1571), specie dopo l'11 settembre 2001 e l'esplosione di conflitti in Medio Oriente, che determinano una crescita esponenziale di riscritture e allestimenti e che saranno oggetto di specifica attenzione nel corso della lezione
Aristofane e la polis
Aristofane, vissuto ad Atene tra il V e il IV secolo a.C., è l’unico autore della commedia attica cosiddetta Archaia (ossia ‘Antica’) di cui destino commedie integre (undici), oltre a numerosi frammenti. La sua commedia è detta anche ‘politica’ per vari motivi: perché le sue trame si nutrono della vita reale della polis e contengono numerosi accenni a fatti concreti e personaggi più o meno noti della città, ma anche perché una componente essenziale delle commedie è la presenza forte e costante del coro che del corpo civico è espressione diretta. Il coro comico è formato da cittadini, non professionisti, molto numerosi (ben ventiquattro elementi, contro i dodici /quindici della tragedia) e straordinariamente attivi. Per questi motivi la lettura, la riscrittura e la messinscena delle commedie attirano molti drammaturghi e registi moderni, ma anche gli studenti di ogni età che partecipano ogni anno a laboratori teatrali scolastici e universitari. Ad alcuni casi esemplari verrà data opportuno rilievo nel corso della lezione.
Il corso mira a fornire allo studente una panoramica sui punti di contatto tra le discipline insegnate nei licei classici, in particolare classiche e umanistiche, e i corsi e laboratori (in particolare in ambito performativo teatrale e filmico) previsti da vari corsi di laurea all’università IULM.