Il 28 ottobre un convegno nel nostro Ateneo
Figura di intellettuale controverso, tra tensioni irrazionalistiche e interventismo, Giovanni Papini (1881-1956) è stato animatore e fondatore delle riviste "Leonardo" (1903) e "Lacerba" (1913), oltre che direttore de "La Voce". Dedito a una concezione dell'arte iconoclasta e anti-tradizionalista (il gruppo di "Lacerba" aderì all'ondata futurista), lo scrittore e filosofo fiorentino sarà al centro del convegno "Il visibile parlare": Giovanni Papini e le arti visive che si terrà in IULM il 28 ottobre. Curato dal Prof. Tommaso Casini, docente di Storia della critica d'arte, il convegno metterà a confronto diversi studiosi che indagheranno il rapporto tra l'autore, le arti figurative e il cinema. L'appuntamento è per venerdì 28 ottobre 2022 alle ore 9.30 in Aula Seminari
L’opera omnia di Giovanni Papini (1881-1956) scrittore, filosofo, poeta e polemista fiorentino è stata indagata principalmente dagli storici della letteratura e della cultura europea a cavallo tra la fine del secolo XIX e il secolo XX. In un suo scritto autografo, inedito, di incerta datazione (attorno ai primi del ‘900), intitolato “Il visibile parlare” egli elencava, come spesso era solito fare, una serie di argomenti su cui era intenzionato a scrivere. Vi si leggono tra gli altri: “Ritratto medievale e del rinascimento; gli scrittori italiani (ritratti); Le maschere (maschere auree di Micene – maschere greche – maschere dei selvaggi – maschere italiane – maschere giapponesi, americane ecc.); Le belve nell’arte (dai leoni egiziani ai modernissimi); I Cesari (ritratti degli imperatori Romani da G. Cesare alla caduta dell’Impero). Il possibile volume, che si preannunciava una sorta di storia letteraria del volto e della sua rappresentazione, sul filo delle arti visive, così ipotizzato non giunse mai alla luce. Filologicamente, a ben guardare, gli argomenti dell’elenco sono tuttavia spesso presenti nella vasta produzione papiniana. Papini ebbe una smisurata passione per le arti visive e per i libri figurati, corroborata da una notevole conoscenza dell’arte del passato e del suo presente, a cui associava una singolare forma di gusto per il collezionismo, che andava dall’antico al contemporaneo, passando per le arti non europee.I rapporti con i pittori, tra cui il sodalizio con Ardengo Soffici (pittoreletterato) per citare il principale, si collocava nell’alveo naturale e di antica origine che egli viveva nello spirito dell’unità delle arti e del pensiero.
Letteratura e pittura, testi e immagini, pensiero e produzione artistica considerati imprescindibilmente come un unicum in cui esprimere il proprio essere. Papini non fu pittore di pennello, incisore o scultore di materia, ma scrisse di pittura e scultura, si avvaleva di incisori, fotografi e pittori per le riviste da lui fondate, per le opere che pubblicò; teorizzò sulle arti visive scrivendo tra i primi sul cinema, linguaggio da poco affacciatosi sulla ribalta delle arti. Recenti sono alcune ricerche sulla produzione di sceneggiature di film mai realizzati sulle figure di Santa Chiara – San Francesco. Paradossalmente il Papini scrittore d’arte visiva non è mai stato approfonditamente indagato nella sua complessità dagli storici della critica dell’arte del ‘900, pur imbattutisi spesso nella sua personalità artistica.
Considerato forse a torto territorio degli studi accademici principalmente letterari e della storia del pensiero antropologico e filosofico. Se ampia è la bibliografia su Soffici, in cui il sodale Papini rientra, per la collaborazione alle riviste (Leonardo e Lacerba), manca ad esempio, a tutt’oggi, un’articolata antologia critica sulla produzione del Papini scrittore d’arte, come poco illuminata è la disamina dei temi e dei linguaggi trattati nel vasto epistolario che vede numerosi corrispondenti tra pittori e scultori (Pablo Picasso, Medardo Rosso, Oscar Ghiglia, Gino Severini, Lorenzo Viani ecc. oltre naturalmente al citato pittore/letterato di Poggio a Caiano). Per i 140 anni dalla nascita dello scrittore (1881-2021) il progetto di ricerca promosso e curato da Tommaso Casini, sostenuto dal Dipartimento di Comunicazione Arti & Media dell’Università IULM, diretto dal Prof. Paolo Giovannetti – mette a confronto storici dell’arte e della critica artistica, del cinema e della letteratura. Il convegno internazionale, a cui seguiranno gli atti prevede l’uscita di due volumi di scritti papiniani (un’antologia sulle arti e un volume sui rapporti di Papini con il cinema) editi dall’Editore Scalpendi di Milano (si vedano schede editoriali allegate), che offrono una nuova e ampia ricognizione e riflessione critica nella prospettiva del côté “visivo” del “parlare” e scrivere papiniano.
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