"Uscire dalle abitudini di pensiero"

Cultura - 14 dicembre 2020

In un editoriale pubblicato su Il Giorno il Rettore riflette sui segnali di novità e di democratizzazione dell'arte rappresentati dalla prima in streaming della Scala

Si è detto molte volte in questi mesi di come la pandemia abbia costretto tutti  individui, insiemi sociali, istituzioni politiche e culturali, soggetti economici  a ripensare ciò che sembrava immutabile, a proporre nuovi paradigmi e inediti quadri di riferimento. Persino "luoghi sacri", custodi della tradizione, hanno dovuto adeguarsi a uno scenario mutato e in continua trasformazione. Così, per la prima volta, un evento di risonanza mondiale, come la prima del Teatro alla Scala, si è tenuto in streaming. I molti timori in merito sono stati fugati, tanto che il critico musicale del Financial Times, Richard Fairman, ha parlato dello spettacolo inaugurale, "... a riveder le stelle", come di un trionfo.

In un intervento sulle pagine del quotidiano Il Giorno, il Rettore della IULM, Prof. Gianni Canova, sottolinea come "vedere uno dei più prestigiosi teatri del mondo che non si rassegna aspettando che finisca la crisi e che tutto torni come prima, se mai sarà possibile, ma che sperimenta forme nuove dà speranza: mostra il coraggio di inventare, di cambiare".  Se la spinta verso nuove forme di comunicazione e di fruizione ha subito un'improvvisa accelerazione a seguito delle limitazioni imposte dalle rigide norme di controllo sanitario, il fatto che anche un tempio della tradizione come la Scala si sia aperto verso forme di spettacolo non così consuete, soprattutto per una prima, apre scenari inediti. 

Non ci si è infatti limitati a proporre un'opera senza pubblico, ma si è sperimentata una nuova forma di spettacolo, "un'operazione", prosegue il Rettore, "che potrà forse rischiare di scontentare il vecchio pubblico, più legato alla tradizione, ma che apre a un nuovo pubblico, magari intimorito dal gioiello teatrale, apparentemente distante, ma che può avvicinarsi all'opera attraverso lo streaming senza che per questo ne venga abbassata la qualità."

Non si tratta semplicemente di cercare di trovare necessariamente del buono in una situazione di sofferenza e disagio come quella cui ci ha costretto il Covid-19, ma di trasformare un limite in una possibile risorsa. Nel mondo post-pandemia tali pratiche dovranno cessare di essere occasionali per diventare parte integrante del modus operandi di quelle istituzioni che, come il Teatro alla Scala, dimostrano di non subire il futuro ma di progettarlo.