Il 13 dicembre verrà presentato il volume Mediaset e il cinema italiano a cura di Gianni Canova e Rocco Moccagatta
Presentazione libro Mediaset e il cinema italiano (a cura di Gianni Canova e Rocco Moccagatta, Mondadori Electa, 2022)
Mercoledì 13 dicembre in aula 111 IULM 1 alle ore 14.30.
I curatori ne parleranno con Federico di Chio (EVP Strategy and Corporate Marketing, ex-AD Medusa Film), Maurizio Nichetti (regista e docente IULM) e Maurizio Totti (fondatore Colorado Film).
Reteitalia. Penta. Medusa. Dietro queste tre sigle societarie c’è tutta un’altra storia del cinema italiano che corre lungo gli ultimi quattro decenni (e continua tutt’oggi), ancora pochissimo raccontata, men che meno storicizzata e collocata in una seria prospettiva. Piuttosto, trascurata, elusa, addirittura accantonata. Eppure, si parla di centinaia di titoli, un lungo e rigoglioso fiume carsico che è difficile far finta non ci sia stato, complici alcune emersioni clamorose, non solo negli incassi (e se ne citeranno giusto un paio, inequivocabili: ben due dei tre ultimi Oscar al cinema italiano si trovano qui, in diversi momenti storici di quella produzione, Mediterraneo, 1992, Gabriele Salvatores e La grande bellezza, 2014, Paolo Sorrentino).
Quest’altra storia del cinema italiano, va detto, nasce, si sviluppa e corre sotto il marchio Fininvest-Mediaset, quale parte integrante di una strategia a 360° di espansione audiovisiva del primo e più importante network televisivo privato nazionale, e probabilmente qui va individuata la ragione principale di tale rimozione, tra mille diffidenze e pregiudizi, che assumono forme e modi differenti man mano che cambia ed evolve la percezione del ruolo di Silvio Berlusconi nella storia dei media, della cultura e della politica nel nostro paese.
Ma i numeri, anche quelli più superficiali, parlano chiaro: ReteItalia distribuisce e produce, con varie formule e a vario titolo, circa 130-150 film italiani dal 1984/1985 al 1992/1993; circa 60 film italiani dal 1989/1990 al 1993/1994 sono griffati Penta Film (che ne distribuisce almeno altri 200 non italiani nello stesso periodo); Medusa, infine, ne marchia più di 300 dal 1995 al 2018 (dei quali circa 70 prodotti in prima persona e gli altri finanziati a vario titolo).
Raccontare, dunque, quest’altra storia del cinema italiano, sempre scansata oppure frettolosamente liquidata tra tanti luoghi comuni, senza cedere alla tentazione di frettolose e umorali rivalutazioni, è stato l’ambizioso obiettivo di una ricerca universitaria scientificamente rigorosa e metodologicamente accurata nata dalla collaborazione tra IULM e Mediaset, coinvolgendo un team di ricercatori composto da figure assai diverse per età, storia, gusto ed esperienza, oltre che per l’idea di cinema perseguita e preferita da ciascuno, in una prospettiva di pluralità consapevolmente voluta. Questa ricerca è oggi anche un prezioso e prestigioso volume edito da Mondadori Electa a fine 2022, Mediaset e il cinema italiano, curato da Gianni Canova e Rocco Moccagatta.