I mille volti di Dino Buzzati

Cultura - 28 gennaio 2022

Quattro docenti della IULM raccontano il poliedrico artista milanese nel cinquantenario della sua scomparsa

Narratore e romanziere, naturalmente. Ma anche giornalista, pittore, illustratore, drammaturgo... Dino Buzzati - di cui ricorre oggi il cinquantenario dalla sua scomparsa - è una figura di artista "a tutto campo". Certo la sua fama si deve soprattutto a quel romanzo straordinario, in cui l'attesa e il tempo sospeso si posano come una coltre che ottunde le persone e le cose, che è Il deserto dei Tartari. Ma, per rimanere alla sua produzione letteraria, oltre ai romanzi, tra i quali ci piace ricordare Un amore, è soprattutto nella forma breve del racconto che Buzzati rivela una tensione che si addensa in narrazioni a volte di pochissime pagine, capaci di colpire il lettore con il loro tono sospeso tra una realtà quasi dimessa e uno slancio verso il fantastico e l'onirico, descritti però con una precisione e una lingua mai virtuosistiche. 

L'esperienza come giornalista, prevalentemente di cronaca nera al "Corriere della Sera", l'attività pittorica mai abbandonata, l'irruzione nel mondo del disegno con il Poema a fumetti, una graphic novel ante litteram, la narrativa per l'infanzia con opere quali La famosa invasione degli orsi in Sicilia: l'universo dell'artista milanese è ricco e variegato e le sue opere non cessano di interrogarci, e di interrogarsi, anche oggi. 

Per questo abbiamo chiesto a quattro docenti del nostro Ateneo di raccontarci ognuno un aspetto di questa personalità artistica polimorfa. Silvia Zangrandi, professoressa di Letteratura italiana contemporanea, ha messo in risalto l'assoluta modernità dell'opera dello scrittore bellunese, Paolo Giovannetti, professore di Letteratura italiana, si sofferma sul profondo rapporto tra lo scrittore e la sua città, approfondendo in particolare proprio il Poema a fumettiFabio Vittorini, che professore di Letterature comparate, ci rivela il Buzzati fantastico, capace di suscitare sottili inquietudini nel lettore; Riccardo Caccia, docente di Storia del cinema, ci parla dei film tratti dalle sue opere, scegliendo in particolare un lungometraggio poco noto ma che merita di essere riscoperto.

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