È la prima volta che i fogli del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci vengono esposti in una Università e il fatto che questa
prima volta accada in IULM, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2025/2026, ci riempie di gioia e di orgoglio.
La IULM è per vocazione teatro di numerose iniziative aperte alla città di Milano e ai suoi ospiti provenienti da tutto il mondo, esse hanno trovato spazio all’interno del Campus in molteplici forme tutte animate dal desiderio di condividere sapienza e bellezza, non solo con la comunità accademica, ma anche con la cittadinanza, che quotidianamente ci restituisce gratitudine ed entusiasmo.
Portare Leonardo alla IULM, in collaborazione con la Biblioteca Ambrosiana, significa accogliere una delle testimonianze più alte dell’ingegno umano, è un gesto simbolico e allo stesso tempo profondamente concreto: indica che la conoscenza per essere viva deve circolare, attraversare confini, raggiungere luoghi e persone, parlare a comunità aperte e plurali.
È una testimonianza virtuosa di decentramento
culturale, segno di quanto l’Università sia motore di diffusione di sapere e bellezza anche in territori periferici come era questo, la Barona, un quartiere che ha cambiato pelle anche grazie alla IULM.
Forti di queste convinzioni abbiamo deciso di accogliere in questa esposizione anche la statua della Santa con libro proveniente dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, per raccontare ancora una volta il genio straordinario della nostra città.
I tre fogli scelti rappresentano tre modi diversi di interrogare la tecnologia: il desiderio di superare i limiti, la capacità di trasformare il mondo con intelligenza pratica, l’audacia di immaginare movimenti ed energie nuove.
Questi documenti ci ricordano che ogni innovazione nasce prima di tutto da uno sguardo: lo sguardo curioso, critico e visionario che Leonardo incarna.
Esporre questi disegni significa affermare che la cultura cresce ovunque ci siano curiosità, studio, impegno e desiderio di conoscere. È un invito rivolto a tutti: lasciarsi interrogare dal passato per immaginare il futuro e riconoscere che la conoscenza è movimento. Movimento che unisce, che costruisce, che apre strade nuove.
La Rettrice
Valentina Garavaglia