Questo nuovo talk ha come obiettivo quello di capire, riflettere e dare un punto di vista critico su come la disciplina “ Leadership and Creative Thinking " si stia approcciando alle sfide globali, esplorando tutte quelle tecniche, metodologie e visioni innovative, inusuali e dirompenti generate durante la crisi pandemica.
Il concetto di leadership ha un valore positivo legato alla etimologia del termine ovvero il concetto di attivare e motivare, ma può portare con sé anche dei valori negativi tipici della stratificazione politico-culturale associati nei secoli alla stessa etimologia.
Senza abbandonarsi a speculazioni correlate alla natura dell'"anomalia" che ha scatenato derive preoccupanti, ogni espressione dei conflitti che genere umano, nazioni, società, organizzazioni, aziende, famiglie e individui hanno tentato di nascondere o camuffare con sempre più stratagemmi comunicativi e reputazionali, senza interrogarsi sulla vera natura del problema, ogni anomalia, seguendo la suggestione di Thomas Samuel Kuhn nel libro "The Structure of Scientific Revolutions" (1962), genera sempre uno o più conflitti che mutano in uno stato di guerra che è il passaggio primario per il cambio di paradigma, dalla costituzione di una potenziale nuova normalità o di un nuovo paradigma.
A seguito di questa rappresentazione quindi, uno stimolo per la riflessione potrebbe essere se siamo effettivamente in grado di farlo e come poterlo fare: ripetendo il processo al contrario. Individui, famiglie, aziende e organizzazioni, società, nazioni e il genere umano a confronto per gestire, negoziare e combattere in un contesto in cui parole come conflitto e guerra siano gli scenari che precedono la nuova normalità.
Probabilmente si tratta solo di speculazioni accademiche e che probabilmente vedremo spesso proiezioni e messaggi proattivi come "andrà tutto bene", ma riscoprendo la nostra tradizione, potremmo concludere con la frase di Publio Flavio Vegenzio Renato: "Si vis pacem para bellum": se vuoi la pace, preparati per la guerra.