IULM Flow Talk 32: Public archaeology for displaced communities

Internazionale - Data pubblicazione 22 luglio 2022 - Data evento 26 luglio 2022

Appuntamento il 26 luglio, alle ore 11, con il Talk 32 di IULM Flow. Public archaeology for displaced communities


L’archeologia, attraverso la comprensione delle testimonianze del passato, aiuta a capire chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando: in poche parole, è un’insospettata bussola che permette di orientarsi nel presente.

In quest’ottica, soprattutto per i rifugiati in fuga dalla guerra, il confronto con il patrimonio archeologico del paese d’origine costituisce un valido strumento per immaginare e costruire il futuro a partire dalle proprie radici e da una personale interpretazione della memoria, in un flusso ininterrotto di produzione culturale che segna la continuità fra passato, presente e futuro.

In che modo, dunque, l’archeologia può rendersi uno strumento maieutico al servizio delle comunità di rifugiati? Qual è il quadro sociale e istituzionale in cui possono svilupparsi progetti di istruzione e formazione rivolti ai giovani rifugiati? Il tema è di grande attualità oggi in Europa e certamente uno sguardo alle esperienze pregresse in contesti di crisi umanitaria può essere illuminante.

Insieme alla Dott.ssa Gioia Zenoni, Project Manager dello HumanLab del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università IULM, e alla Dott.ssa Emanuela Sebastiani, Responsabile dei corsi di lingua e interpretazione umanitaria del progetto InZone dell’Università di Ginevra, discuteremo di public engagement e di digital tools per la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale e visiteremo il campo profughi di Azraq, in Giordania, che dal 2014 accoglie decine di migliaia di rifugiati siriani sotto l’egida dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) in sinergia con il Regno di Giordania.


Dott.ssa Emanuela Sebastiani

Come collaboratrice scientifica di InZone, Emanuela Sebastiani è responsabile del programma di formazione linguistica, che comprende i percorsi di lingua inglese e francese. Come interprete di conferenza praticante, è tra i coautori del Rapid Response Module for Humanitarian Interpreting ed è attualmente impegnata nello sviluppo di risorse di formazione per interpreti umanitari in contesti di rifugiati.


Bio Gioia Zenoni

Gioia Zenoni, archeologa specializzata in Archeologia Classica, ha lavorato per diversi anni in Medio Oriente ed è stata vice-direttore della prima missione archeologica italiana a Palmira, in Siria. Attualmente si occupa di progetti di comunicazione per siti e musei archeologici e di prodotti multimediali per la divulgazione archeologica (documentari, siti web, mostre digitali, app interattive). É project manager dello HumanLab del Dipartimento di Studi Umanistici.