Elezioni politiche 2022: il rischio fake news

Cultura - 05 settembre 2022

In un recente articolo la Professoressa Stefania Romenti si sofferma sulla questione

Il prossimo 25 settembre gli italiani saranno chiamati a votare per formare il parlamento che dovrà dare vita al nuovo governo. In uno scenario carico di tensioni si fa strada un pericolo non del tutto nuovo nella sostanza, quanto nella forma: quello delle fake news, notizie false, sovente atte a creare disinformazione. 

La professoressa Stefania Romenti, che in IULM dirige il Centro per la Comunicazione Strategica CECOMS, in un approfondito e articolato intervento pubblicato sul sito dell'agenzia ADN - Kronos si è soffermata sul rischio che le fake news possano condizionare il risultato della consultazione elettorale. La diffidenza dei cittadini italiani nei confronti degli uomini politici - rivela uno studio condotto nell'ambito della ricerca "Fake news: percezioni, attori e strategie" - spinge costoro a informarsi non già presso figure competenti, ma rivolgendosi alle "persone comuni" che discettano di politica sui social. Buona parte degli intervistati ritengono di essere in grado di riconoscere una "bufala" da una notizia vera, ma questa capacità non è suffragata dai numeri. Scrive la professoressa Romenti "è emerso come, soprattutto i più giovani, siano incapaci di distinguere una fonte e di capire se sia attendibile o meno. E io temo che per molti di loro non sia affatto chiaro come funziona la produzione delle notizie".

Quali strategie, allora, è necessario mettere in campo per contrastare il preoccupante fenomeno? Una possibile soluzione sta nel combattere l'analfabetismo digitale, compito che spetta alle istituzioni - nazionali e internazionali -, alle piattaforme digitali, ai politici e alle testate giornalistiche. L'informazione - aggiunge la docente IULM - deve abbandonare la ricerca del sensazionalismo a ogni costo.

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