Diego Della Valle in IULM

Università - 07 aprile 2022

L'imprenditore Diego Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Tod’s, ha incontrato le studentesse e gli studenti IULM lo scorso 6 aprile 2022. Rivivi qui l'incontro.

Diego Della Valle e il Rettore Gianni Canova sul palco

Diego Della Valle e il Rettore Gianni Canova sul palco

Diego Della Valle e le studentesse IULM

Diego Della Valle e le studentesse IULM

Diego Della Valle in Aula Magna

Diego Della Valle in Aula Magna

In un mondo globalizzato in cui diventa sempre più complesso affrontare i temi legati alle mode e alle tendenze, la tradizione e l’artigianalità continuano a costituire il cuore del made in Italy. Con la sua visione innovativa, l’imprenditore marchigiano Diego Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Tod’s – di cui fanno parte brand quali Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier – ha portato la sua storia di imprenditorialità, tra tradizione e innovazione, come testimonianza alla comunità studentesca della IULM. Mercoledì 6 aprile, infatti, nell’Aula Magna dell’Università, durante la lezione del corso di Laurea Triennale in Moda e Industrie creative, l’imprenditore ha incontrato le studentesse e gli studenti dell’Ateneo, raccontando il suo percorso costellato di successi che, partito dalla piccola bottega creata dal nonno a Sant’Elpidio a Mare, si è trasformato in una delle maggiori realtà d’impresa del nostro Paese.

L’incontro è stato aperto da un intervento del Rettore Gianni Canova che ha ricordato, come già fatto nella cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa ad Antonio Percassi, l’importanza dell’Università nell’offrire esempi di imprenditori virtuosi, caratterizzati da visionarietà, strategia, merito e propensione al rischio. “Questo per lanciare segnali in controtendenza rispetto all’assistenzialismo egualitario, all’uno vale uno, all’irresponsabilità che sempre più sono caratteri distintivi del presente del nostro Paese”, ha affermato il Rettore.

A seguire, l’imprenditore ha raccontato la propria storia personale e professionale: la passione per la fabbrica di famiglia sin da bambino, che produceva calzature per grandi marchi internazionali. “La mia ambizione era quella di mettere il nostro nome su quei prodotti, e così ho cominciato a lavorare per farci conoscere. In quel periodo stava nascendo il made in Italy, e così ho cercato di avvicinarmi alle case di moda italiane, offrendo loro le mie calzature gratuitamente per le sfilate, mentre loro mi permettevano di legare il proprio nome al mio. La stampa ci ha molto aiutato in questo - ha proseguito Della Valle - erano curiosi di sapere chi era a fare le scarpe per questi stilisti.

In seguito ad un viaggio negli Stati Uniti, arrivano le prime grandi innovazioni: “Vengo da un piccolo paese e alla domenica era abitudine vestirsi bene e andare a messa. In America invece, nel weekend, la gente si rilassava, indossando abiti comodi e sportivi. Mi è venuto in mente che fosse il caso di provarci anche qua, andando alcuni totem del nostro settore”.

Nasce così l’idea di sostituire il cuoio con la gomma, cercando di nobilitare questo materiale sino a quel momento utilizzato solo nelle calzature tecniche, creando una scarpa che andasse bene dal lunedì al lunedì. “Abbiamo dato molta importanza al packaging: i trenta secondi dell’apertura sono un momento magico e pensavamo dovessero essere una cerimonia. Le aziende italiane lavoravano molto sulla qualità e sull’estetica, sulla storia del momento. Mancava lo storytelling, il racconto dietro al prodotto che oggi è determinante: Tod’s rappresenta l’italian lifestyle, il buongusto italiano.”.

Dopo Tod’s, l’esperienza continua nel mondo delle sneakers con Hogan: “Allora le sneakers erano calzature molto tecniche, utilizzate solo per fare sport. Con Hogan abbiamo pensato di urbanizzarle, realizzando una scarpa che avesse una grande valutazione tecnica e allo stesso tempo un look grintoso. Siamo stati i primi a farlo, in modo anche glamour: Karl Lagerfeld per tre o quattro stagioni ne ha disegnato una limited edition.

Sull’attuale situazione del mondo del lavoro, l’imprenditore ha invitato i giovani a cogliere le occasioni, ma allo stesso tempo “costruire una strada verso il lavoro che vi piace, delineando un perimetro che vi permetta di non diventare dei workaholic”. Mentre sul ruolo dell’imprenditore: “Il successo non si misura esclusivamente dalla ricchezza, ma anche dalla capacità di restituire alla società: è per questo che il rapporto coi nostri dipendenti è organizzato in modo da metterli nelle condizioni di lavorare serenamente, di sentirsi parte della nostra realtà, attraverso un sistema di welfare e tanti altri servizi.

In chiusura, studenti e studentesse hanno avuto la possibilità di porre delle domande a Diego della Valle, dalle quali sono emerse altre importanti tematiche: dal mecenatismo culturale, vedasi il sostegno finanziario per il restauro del Colosseo (“Da bambino ne rimasi meravigliato. Passarci davanti ora e sapere di aver collaborato a questo lavoro mi mette di buon umore”), alle sfide da affrontare nei prossimi anni (“Non perdere quote di mercato nei nostri core business in favore di gruppi internazionali”), tenendo sempre a mente l’obiettivo principale: innovare, perché le idee vengono prima di qualsiasi mezzo a disposizione.