Come sono i cambiati i consumi dopo il lockdown?

Comunicazione - 25 settembre 2020

Come sono cambiati i consumi e gli stili di vita con il coronavirus? Ce ne parla Francesco Massara, professore IULM di Marketing avanzato.

Come sono cambiati i consumi e gli stili di vita con il coronavirus? Alcuni dati di vendita, basati sugli ultimi mesi, sembrano già dire molto su come la pandemia ha cambiato il nostro modo di fare acquisti di e consumare. Ne abbiamo parlato con Francesco Massara, professore IULM di Marketing avanzato.

I consumi sono strettamente correlati alle nostre esperienze e al modo in cui noi viviamo le nostre vite nel quotidiano. Durante il lockdown siamo rimasti nelle nostre case, non abbiamo socializzato e abbiamo tagliato fuori i consumi dalla nostra vita – spiega Massara. Questa concatenazione di “non-eventi” di consumo potremmo collegarla al modello della piramide di Maslow secondo il quale i bisogni sono classificati gerarchicamente in una scala che parte dai bisogni di natura primaria (fisiologici) e prosegue con il bisogno di sicurezza. Seguono il bisogno di socialità, socializzazione, lo status e, infine, l’autorealizzazione. Durante il lockdown il gradino della piramide della socialità e della socializzazione è stato congelato, inaccessibile. Non abbiamo potuto socializzare e questo ci ha impedito di realizzare i bisogni di ordine superiore e ci ha fatto concentrare sui bisogni necessari, quelli fisiologici e di sicurezza. Questo ha tracciato una netta linea di confine fra ciò che consideriamo necessario nelle nostre vite e ciò ce invece non lo è. La parola superfluo è diventata il leitmotiv di questo lockdown.

Cos’è successo immediatamente dopo il lockdow? Anche se abbiamo ricominciato ad avere qualche contatto sociale, la nostra vita non è proseguita per come la conoscevamo prima. “Quello che si è verificato – continua il professore - è stata una sorta di razionalizzazione dei consumi basata proprio sul retaggio di questa concentrazione su ciò che necessario piuttosto su ciò che è effimero. Quanto della nostra economia era basata sul superfluo? Siamo oggi ancora in una sorta di spending review domestica? Quanto questa continuerà a influenzare il modo in cui i consumatori si vedono nei confronti dei processi di consumo e del consumo stesso?

Quello che è certo è che le conseguenze del periodo di lockdown si fanno sentire sul nostro modo di consumare e spendere. In un articolo del Corriere della Sera è stato pubblicato uno studio che ha rivelato quanto certi comportamenti consumistici messi in atto durante la quarantena si stiano oggi consolidando: dalla ricerca di prodotti caratterizzati da maggiore sostenibilità e salubrità (boom del Made in Italy, del bio e del KM) all’home delivering, dall’e-commerce che ormai spopola anche tra gli e-users più restii, alla riscoperta dei negozi al dettaglio.

Secondo TrendWatching* - che ha già provato a esplorare trend di consumo post coronavirus - saremo consumatori più virtuali, attenti al nostro tempo e all'ambiente. Per esempio, una delle prospettive possibili, sarà quella di puntare sull’economia dell’esperienza virtuale lavorando sulle tecnologie immersive (visori per AR e VR, ecc.) sempre più commerciali e accessibili. Un impulso inedito potrà poi averlo il cosiddetto A-commerce, ossia quel commercio automatizzato, già sperimentato da qualche brand alla ricerca di soluzioni innovative, che potrà avvalersi della robotica per esempio o delle self-drive car per la consegna a domicilio. La sfida per i retailer fisici sarà allora quella di puntare a un’esperienza in store che sia, sì, coinvolgente, dinamica e interattiva ma che presti attenzione soprattutto al benessere del cliente.

Insomma, sembrerebbe proprio che l’innovazione diventerà un valore chiave e un asset fondamentale su cui puntare in ogni settore. Per ulteriore approfondimenti rimandiamo a questo webinar di Largo Consumo dal titolo “CRM Empathy per il Retail” a cui ha il professore Francesco Massara ha partecipato.

Fonte: “Where Next? 10 Cross-industry trend that are accelerating by the COVID-crisis”)