Anno 2024
                        
                       Il progetto riflette criticamente sulla concezione del diritto come testualità prescrittiva, nell’ottica di proporre una ricostruzione alternativa, basata sulla riconduzione del diritto stesso ad un fenomeno di creazione estemporanea, che mira a perseguire un risultato comunicativo in circostanze date. L’improvvisazione musicale, nel suo rapporto con la composizione e l’esecuzione, viene utilizzata quale modello paradigmatico di quest’ultimo fenomeno. Partendo dalle ricostruzioni del diritto e della musica come forme di testualità, di cui costituiscono esempi la Repubblica di Platone e alcuni passi del Tractatus di Wittgenstein, il progetto tenta di dimostrare come il testo, in effetti, non riesca se non in minima parte a dare conto della complessità del fenomeno giuridico e di quello musicale. Inoltre, il progetto riconduce tanto il diritto, quanto la musica alla loro dimensione fattuale, e quindi alle reti di relazioni entro cui ciascuno di essi trova origine e sviluppo. L’improvvisazione, che si caratterizza per la sua stretta contestualizzazione (presente, benché in modo meno evidente, anche nella composizione, e nell’interpretazione), offre un paradigma utile di tentativo di comunicazione in specifiche circostanze di fatto, cui il diritto può essere accostato, almeno qualora non si ritenga di rinvenirne il fondamento in rapporti di forza, secondo l’approccio caratteristico del positivismo. Il progetto ha dato origine a un lavoro monografico, che si trova in avanzata fase di stesura. Alcuni aspetti provvisori della ricerca sono stati presentati in occasione del Festival diritto e letteratura, presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nell’aprile 2024.