Anno 2019
La ricerca è un’estensione di quella precedente che si proponeva di indagare il tema dell’ibridazione degli spazi a Milano. Tale trasformazione, in atto oramai da alcuni anni, ha avuto un forte impatto sul tessuto urbano delle città, sulle abitudini di consumo dei cittadini, dei city users e dei turisti generando anche un indotto parallelo.
L’obiettivo della nostra ricerca è quello di comprendere le funzioni fondamentali che rivestono questi spazi ibridi, indipendentemente dalla loro effettiva capacità di assecondare le due dimensioni principali, di cultura e di consumo precedentemente analizzate. Un ulteriore spazio che sta andando incontro a una crescente ibridazione è quello di lavoro che integra aree ricreative, ludiche, commerciali e culturali.
Un altro punto degno di attenzione è la crescente ibridazione tra pubblico e privato che si è tradotta soprattutto nell’apertura di spazi privati ad attività aperte al pubblico, basti pensare, solo per citare qualche esempio, alle abitazioni messe a disposizione degli ospiti, agli spazi condominiali comuni aperti al quartiere (cohousing e social street), alle cene organizzate in casa (social eating), alle chiese aperte all’organizzazione di eventi, mercatini, ecc.
Gli spazi ibridi sopracitati, una volta individuati, verranno classificati in base al tipo di attività ibridate.
Si procederà quindi alla loro geolocalizzazione e rappresentazione su una mappa per visualizzare la loro presenza nei quartieri e permetterci così di stabilire una relazione tra la diffusione di queste nuove realtà e i cambiamenti socio economici che intervengono all’interno dei quartieri. Si analizzerà la loro capacità di riqualificare aree tradizionalmente considerate come insicure, di facilitare la socializzazione e l’incontro di tipologie diverse di persone (abitanti, immigrati, city users, turisti) e di favorire i fenomeni di gentrificazione.