Anno 2018
Obiettivo di questo progetto di ricerca è la ricostruzione di un ampio segmento della produzione cine-amatoriale italiana, dei modi d’uso, dal
basso, delle tecnologie della visione del XX secolo (e oltre), considerati come tappe di una storia collettiva della visualità. Punto terminale nei processi di diffusione e di appropriazione di una pratica che è una tecnica, ma è anche un linguaggio, cioè una forma di relazione con il mondo e di costruzione del visibile, il (cine)amatore è l’indice di una sensibilità tutta moderna per le macchine come strumenti del cambiamento. Proprio su questa relazione tra uomo e macchina si concentra la ricerca, sul gesto di appropriazione non solo di un dispositivo, ma di una nuova dimensione percettiva dell’esperienza che quel dispositivo contribuisce a definire.
La ricerca si concentra su tre passaggi storici cruciali nella trasformazione dell’idea e della pratica amatoriale: le esperienze pionieristiche dei primi foto-cineamatori in Italia, negli anni Venti e Trenta; la diffusione di massa della pratica foto-cineamatoriale nel nostro paese, tra gli anni Cinquanta e Sessanta; l’amatoriale nell’era digitale, quando i confini fra
producer e consumer, fra professionista, amatore e dilettante si fanno sempre più fluidi.
La ricerca ha promosso e organizzato il primo convegno internazionale sul cinema amatoriale nel nostro paese (maggio 2019)