L’altro e l’altrove. Comprendere la contemporaneità attraverso il turismo

A cura di Giacomo Pozzi

La scoperta dell’alterità

Nata come studio dell’alterità lontana ed “esotica” in un assetto coloniale, l’antropologia si è progressivamente configurata come un sapere critico che s’interroga sui processi di costruzione dell’identità, delle differenze e delle somiglianze sociali e culturali nel mondo contemporaneo. Obiettivo di questa prima lezione è familiarizzare gli studenti con le categorie fondanti dell’antropologia culturale e con i principi metodologici della disciplina, mostrando come questi si siano sviluppati anche a partire dalla valorizzazione di alcuni autori classici, tra cui per esempio Erodoto.

L’ospitalità tra sacro e turismo

L’ospitalità sembra rappresentare un gesto «naturale» nell’ampio spettro di azioni tese alla sociabilità di ogni individuo o gruppo. I rituali, le pratiche, le retoriche, le morali e le politiche di ospitalità sembrano infatti regolare le fondamenta di ogni tentativo di relazione con uno specifico altro e con una generica alterità. In questo senso, l’ospitalità rappresenta «l’inaugurazione di ogni legame sociale». Laddove c’è incontro con l’altro, i rituali d’ospitalità si attivano, nel tentativo di regolare questa relazione, darle significato, dotarla di senso. L’ospitalità ha ricoperto un ruolo fondamentale nell’antichità e ciò ci è stato restituito attraverso miti, resoconti, letteratura, epopee. Fin dal mondo greco antico, il concetto di ospitalità è stato inestricabilmente connesso all’idea di inevitabilità. La concezione classica ha prescritto la sacralità (dovuta alla potenziale ostilità) dell’ospite e ha prodotto una serie di norme che determinano la relazione tra host e guest. Allo stesso modo, l’ospitalità ricopre un ruolo centrale nelle dinamiche del turismo contemporaneo: la ξενία viene rideclinata costantemente e determina le logiche dell’incontro che avviene attraverso la mediazione del turismo.

Il turismo nel mondo globale

Nel contesto del panorama globale, il turismo emerge come forma peculiare di mobilità, che si muove lungo rotte originali o prestabilite e reti di significati transnazionali. Il turismo ricopre un ruolo fondamentale nel costruire i confini, le logiche e le disuguaglianze che determinano l’appartenenza alla comunità globale. Attraverso una serie di esempi, casi ed esperienze, si discute del ruolo, della rappresentazione e del significato del turismo, mostrando come questo possa essere inteso come “fatto sociale totale”, che innesca e coinvolge dinamiche sociali e che mobilita riflessioni sul tema della mobilità umana, delle tradizioni, delle eredità storiche, delle contaminazioni culturali, dei cambiamenti sociali, dei patrimoni materiali e immateriali.

Il turismo è un “fatto sociale totale”. Questo fenomeno, in cui siamo tutti coinvolti, include dimensioni culturali, sociali, economiche e politiche che l’hanno reso oggetto di studio e interesse di molteplici discipline. L’antropologia culturale ha promosso uno sguardo originale inerente alle ragioni, alle modalità e agli effetti della circolazione di individui che si muovono per piacere e vengono temporaneamente ospitati in contesti diversi dalla loro residenza abituale. Obiettivo del progetto è indagare la contemporaneità “attraverso il turismo”.

Gli studenti acquisiranno nozioni di base riguardo i concetti e i dibattiti sviluppati nell’ambito dell’antropologia del turismo. Potranno mettere in relazione tali conoscenze con il proprio percorso di studi classici e altri campi del sapere e valutare in modo critico i principali assunti del dibattito pubblico in merito al rapporto tra patrimonio culturale, identità e turismo.