La Prova finale consiste nella discussione davanti a una Commissione di docenti, condotta da un relatore e da un correlatore, della dissertazione di laurea magistrale, in forma di ampio elaborato scritto.
La dissertazione, fermi restandone gli obblighi di originalità, di aggiornamento bibliografico, di capacità di valutazione critica e di rigore di metodo, potrà declinarsi piuttosto sulla modalità di ricerca condotta sulla letteratura scientifica pregressa, ovvero rappresentare un'opera più marcatamente originale capace di configurare, almeno agli esordi, un contributo personale alla ricerca sull'argomento.
Le Commissioni giudicatrici della Prova finale e del conferimento del titolo di studio - composte da almeno sette componenti, di cui almeno quattro Professori ufficiali della Facoltà o di corsi mutuati dalle altre Facoltà - sono nominate dal Preside della Facoltà. Le Commissioni sono presiedute dal Preside della Facoltà o, in sua assenza, dal Docente di più alto ruolo o dal Docente con maggiore anzianità di ruolo.
La Commissione esprime una valutazione qualitativa sintetica in merito alla Prova finale (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, ottimo, eccellente), che tenga conto sia della valutazione della tesi espressa dal Relatore e dal Correlatore, sia della discussione della tesi sostenuta dallo Studente. Tale valutazione dà diritto all'acquisizione dei CFU previsti. In caso di valutazione negativa, lo studente è tenuto a ripetere la Prova finale.
Il voto di laurea magistrale viene espresso collegialmente dalla Commissione in centodecimi sulla base della valutazione del curriculum degli studi (numero e votazione delle attività formative curriculari ed extra-curriculari, anni di corso, eventuale stage non obbligatorio, periodi di studio all'estero nell'ambito dei programmi europei) e della valutazione assegnata alla Prova finale