Alla ricerca dei "tesori" subacquei

Cultura - 16 aprile 2021

Il docente di Archeologia Subacquea Filippo Avilia racconta dei progetti IULM in un'intervista a "Il Giorno"

Sapevate che in IULM si insegna anche Archeologia subacquea? L'insegnamento, tenuto dal Prof. Filippo Avilia, è parte del programma del Corso di Laurea in Turismo, management e territorio, perché, come dichiara il docente nell'intervista rilasciata al quotidiano "Il Giorno", «l'archeologia delle acque è anche e soprattutto conoscenza del paesaggio e dell'impatto uomo-ambiente». 

"Acque" non significa soltanto "mare", come si sarebbe portati a pensare d'acchito, ma anche laghi, fiumi, ruscelli, che spesso custodiscono tesori inaspettati. Nelle acque del Lago di Como, a cinque metri di profondità, si trova, per fare un esempio, il Cristo degli Abissi, una statua in bronzo, opera dello scultore Roberto Pettinari, posata sul fondo nel 1998. Se quest'opera è stata appositamente concepita per essere "esposta", a beneficio dei turisti-sommozzatori, sul fondo dello stesso lago si trovano anche relitti affascinanti, come una batisfera che giace lì da oltre cent'anni. Ecco cosa ci racconta in merito il Prof. Avilia: «È la famosa batisfera sperimentale inventata dall'ingegnere triestino Francesco Kalin, capace di raggiungere profondità impensabili al tempo. A causa di un incidente, in cui perse la vita anche un operatore, giace sul fondale, a 130 metri, con i resti di un'imbarcazione che volevano recuperare». In Lombardia i tesori non stanno però solo sottacqua: al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, è possibile ammirare e visitare l'interno del sommergibile Enrico Toti, varato nel 1967 e operativo fino al 1997. 

Ma il rapporto del nostro Ateneo con il mondo subacqueo non si limita a questo innovativo insegnamento: la IULM infatti ha siglato un accordo di collaborazione con il Parco Archeologico Campi Flegrei e la soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli. Il progetto, dal nome evocativo di "Nel mare dei Titani", prevede - prosegue il Prof. Avilia - la «ricerca di giacimenti archeologici sommersi - nel versante orientale e nell'area circostante il Forte a Mare sono già stati scoperti resti ricollegabili a una grande villa, denominata la Villa di Cesare, risalenti al II-I secolo a.C. - per arrivare - in accordo con gli enti preposti alla sua tutela - alla promozione di iniziative culturali, e pubblicazioni, volte a far conoscere l'area a livello nazionale e internazionale».

Dal Lago di Como al Golfo di Napoli la IULM non si limita alla ricerca dei tesori in superficie, ma si avventura anche nel mondo subacqueo, lì dove si pensa che un'università non arriverebbe mai...