#FuturoAperto

Studenti - 01 marzo 2021

Lanciata una petizione per chiedere a Governo, Regioni e università una strategia di ripresa basata su test e vaccini. L’appello dei rappresentanti degli studenti della Lombardia per un piano di ripartenza.

“Lavoriamo da subito per la didattica in presenza e in sicurezza”. Questo l’appello che i rappresentanti degli studenti della Lombardia hanno firmato per chiedere a Governo, Regioni e università una strategia di ripresa basata su test e vaccini per riaprire gli atenei. Il documento si intitola #FuturoAperto ed è firmato da oltre 50 rappresentanti degli studenti, eletti negli organi di governo delle università lombarde e nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

L’appello circola come petizione online e si rivolge a Governo, Regioni e Università, a cui i rappresentanti chiedono “una vaccinazione del personale universitario effettuata in tempi rapidi e una campagna costante e massiva di test diagnostici della popolazione studentesca”.

La scienza è alleata delle giovani generazioni nel consentire loro di tornare a vivere l’Università”, scrivono i promotori, che richiamano il ruolo della formazione nella ripresa dalla crisi e l’impatto psicologico delle chiusure dimostrato sui giovani adulti.

Usando insieme vaccini e tamponi possiamo lavorare da subito per una didattica in presenza e in sicurezza” afferma Enzo Cartaregia, componente del Comitato Regionale di Coordinamento Universitario della Lombardia e studente IULM, che è portavoce dell’iniziativa. “Bisogna portare proprio dentro gli atenei la diagnostica del coronavirus, assicurandosi che tutte le Regioni accelerino con la vaccinazione del personale”.  “Questo appello parte dalla Lombardia: bene che l’assessore Letizia Moratti” - commenta - “abbia preso in carico, in queste ore, proprio una delle nostre richieste, annunciando l’avvio della vaccinazione di docenti e personale-tecnico amministrativo. Non è però abbastanza: un investimento straordinario in screening è fondamentale per favorire un ampliamento della didattica in presenza, mentre i vaccini faranno il loro effetto. Crediamo il ministro Roberto Speranza possa riconoscere l’utilità delle nostre proposte per l’intero sistema di sorveglianza del contagio, anche al di fuori degli atenei”.

Avanziamo richieste che sono al servizio degli studenti, ma soprattutto del Paese. Il ministro Maria Cristina Messa e il presidente della CRUI, Ferruccio Resta” - conclude Cartaregia - “sanno meglio di chiunque altro quanto l’Italia abbia bisogno di università aperte e giovani formati al massimo delle possibilità. Il momento adeguato per pensare a un ‘futuro aperto’ è esattamente questo”.