Il neuromarketing e il fenomeno dei negozi di dolci

Università - 04 dicembre 2024

In un articolo di approfondimento firmato dal giornalista Gianmaria Padovani e pubblicato su D, il magazine di Repubblica, il Prof. Vincenzo Russo, Direttore Scientifico del Centro di Ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain Lab dell’Università IULM, ha parlato dell'importanza del sistema limbico nel favorire le decisioni di acquisto impulsive.

Un nuovo trend commerciale sta conquistando le città italiane: i mega negozi di dolci come ODStore, Pirate Candy e Candy World, progettati con il supporto del neuromarketing, puntano a stimolare i sensi attraverso colori vivaci, profumi e allestimenti accattivanti. Questi spazi, che ricordano scenari di film pop come Willy Wonka, combinano luci e atmosfere coinvolgenti per attirare clienti di tutte le età, cavalcando il fenomeno dell'infantilizzazione degli adulti.

Dietro il successo di questi store, che hanno generato fatturati milionari, si celano ricerche scientifiche avanzate.
In un approfondimento pubblicato su D, il magazine di Repubblica il Prof. Vincenzo Russo, Direttore Scientifico del Centro di Ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain Lab di IULM, ha sottolineato l'importanza del sistema limbico nel favorire decisioni di acquisto impulsive. Elementi come colori e profumi coordinati o la lucentezza dei prodotti risultano decisivi nel marketing sensoriale, rendendo i dolci non solo appetibili ma anche irresistibili.

Il giornalista Gianmaria Padovani nel suo articolo ha descritto così il fenomeno: "Il tema del profumo non è casuale: il marketing olfattivo è una delle caratteristiche più evidenti di questi store, molto studiata da realtà come il centro di ricerca di Neuromarketing “Behavior and Brain Lab” dell’Università Iulm di Milano, uno dei più grandi d’Europa, che insegna alle aziende come utilizzare al meglio questi nuovi strumenti. «Fermo restando che non si può manipolare il consumatore», spiega Vincenzo Russo, autore di Neuroscienze a tavola (Guerini) e Consumer neuroscience (Pearson), «un prodotto cattivo rimane cattivo. Tuttavia uno buono può essere “aiutato” a essere percepito come migliore. Giocare con forti colori e profumi serve ad attivare la parte più antica del cervello, il sistema limbico, facendo apparire la merce come ricca di energia», spiega. «Quella limbica è la prima parte ad attivarsi di fronte alle stimolazioni, suggerendoci istantaneamente se una cosa è buona o pericolosa. Lo fa senza nessun tipo di riflessione: si innesca in 13 millesimi di secondo". 

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