Milano e la memoria

Università - Data pubblicazione 07 aprile 2021 - Data evento 15 aprile 2021

Il 15 aprile è stato presentato il volume frutto del Progetto Speciale di Ateneo

Giovedì 15 aprile dalle 11.00 alle 13.00, durante la lezione di Storia contemporanea del Prof. Massimo De Giuseppe, è stato presentato online il volume Milano e la memoria: distruzioni, ricostruzioni, recuperi, a cura dei docenti IULM Paolo Giovannetti e Simona MorettiEdito da Mimesis il libro è uno dei risultati del Progetto Speciale di Ateneo che porta lo stesso titolo. 

Milano è una città tutt’altro che “smemorata”. Il suo passato remoto e recente è stato affrontato da innumerevoli opere storiche, e le arti e la letteratura ne restituiscono pressoché da sempre le infinite sfaccettature. Eppure, nei decenni più vicini a noi sembra esserci una specie di buco. Si tratta della ricostruzione cittadina dopo i danni patiti nella Seconda Guerra Mondiale. È difficile trovare tracce di questo particolare “evento” al di fuori di una letteratura specialistica. Nelle arti, persino nel cinema, il tema è trascurato, e nella consapevolezza condivisa – nella memoria – occupa uno spazio limitatissimo. È come se, paradossalmente, negli ultimi ottant’anni fossero stati conservati vividamente soprattutto gli estremi: da un lato la distruzione e in genere il dolore della guerra; dall’altro il boom economico, con i suoi miraggi e il suo “neocapitalistico” sfruttamento, espressione peraltro di una vitalità economica pienamente moderna. In questo libro si cerca dunque di riempire questo vuoto. La metodologia è plurale. Un gruppo di studiosi dell’Università IULM, professanti discipline anche molto diverse tra loro (dalla letteratura greca alla letteratura contemporanea, dalla storia dell’arte alla sociologia, dalla storia all’economia...), assedia il tema su più fronti. Se una costante può essere individuata, questa è l’immagine di un “fare” che a volte collassa su se stesso. La costruzione che si fa distruzione. La memoria che si converte in oblio. Il progetto che è precocemente abbandonato. Segno, forse, di (post)modernità, di provvisorietà; ma anche ammonimento davanti a un futuro che ci prospetta altre, immateriali ricostruzioni.

Il libro è stato presentato da Giancarlo Consonni, Mauro Giacomo Novelli, Graziella Tonon e Giorgio Vecchio, docenti universitari.

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