L’Università IULM aderisce alla mozione CRUI sulla situazione nel Nord-est della Siria, approvata all'unanimità dall'Assemblea Generale della Conferenza dei Rettori il 17 ottobre.
L’Università IULM aderisce alla mozione CRUI sulla situazione nel Nord-est della Siria, approvata all'unanimità dall'Assemblea Generale della Conferenza dei Rettori il 17 ottobre.
Di seguito, il testo integrale della mozione:
"La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), su proposta del Network "Università per la Pace", profondamente preoccupata a causa dell'intensificazione della violenza armata nel Nord-est della Siria, soprattutto a danno della popolazione di etnia curda, scioccata dalla gravità delle notizie riportate dai media, secondo le quali persone civili, attivisti dei diritti umani e combattenti sarebbero stati uccisi, allarmata dalla minaccia alla pace internazionale causata da questa nuova intensificazione delle attività armate in Siria, seriamente preoccupata dal rischio di una nuova crisi umanitaria in Siria e nei paesi limitrofi, ribadisce fermamente l'importanza della pace quale valore e fondamento supremo della coesistenza umana; riconosce che la tolleranza, la comprensione reciproca e la considerazione per le ragioni altrui costituiscono i fondamenti della pace internazionale; chiede che i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite siano rispettati in qualsiasi circostanza, in modo particolare attraverso lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni amichevoli tra le nazioni e i popoli; invoca una risoluzione pacifica delle dispute e dei conflitti internazionali di qualsiasi tipo – inclusi quelli di matrice ideologica, politica, etnica o religiosa – attraverso l'uso della diplomazia e del dialogo pacifico, senza alcun ricorso alla forza armata; reclama il pieno e assoluto rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel territorio del Nord-est della Siria; chiede lo stop immediato delle operazioni militari nel territorio del Nord-est della Siria, nonché l’inizio di un pacifico dialogo diplomatico tra le parti coinvolte nella disputa; chiede che sia consentito alle organizzazioni umanitarie di fornire immediato aiuto e assistenza a favore delle popolazioni civili del Nord-est della Siria, in un ambiente in cui la sicurezza personale dei loro operatori sia pienamente garantita."