Questa importante giornata ha lo scopo non solo di celebrare una risorsa essenziale per la nostra vita, ma anche di accrescere la consapevolezza di quanto essa sia preziosa e non scontata. Leggi l'articolo dello IULM Sustainability Committee.
Oggi 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’Acqua (World
Water Day), ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Dato il crescente interesse sul tema, il 22 marzo 2018 la stessa Assemblea Generale ha dato il via al Decennio dedicato al tema “Acqua per lo sviluppo sostenibile”. Fino al 2028, quindi, l’attenzione internazionale sarà focalizzata sull’importanza di garantire il diritto all’acqua come sfida globale di sostenibilità.
Come si legge nel report Water Economy pubblicato da Fondazione
Barilla, non bisogna dimenticare infatti che della totalità dell’acqua presente sul pianeta, solo lo 0,003% è utilizzabile e solo lo 0,001% circa è accessibile, di buona qualità e con un costo accettabile da poter essere effettivamente utilizzata dall’uomo. A queste problematiche di natura geofisica se ne aggiungono altre, come per esempio il crescente numero degli abitanti del pianeta e l’incremento del benessere globale che fanno aumentare i consumi di acqua, o come i cambiamenti climatici e l’inquinamento causati dall’attività dell’uomo che riducono la disponibilità del prezioso liquido. Il risultato dell’azione di tutti questi fattori si legge drammaticamente nei numeri riportati nel sito ufficiale della Giornata Mondiale dell’Acqua (www.worldwaterday.org): 2,1 miliardi di persone non dispongono di acqua “sicura” a casa, oltre 700 bambini con meno di 5 anni muoiono ogni giorno per le conseguenze causate dal consumo di acqua inquinata o dalla mancanza di servizi igienici, circa 159 milioni di persone sono costrette a prelevare da stagni o ruscelli l’acqua che bevono. La scarsità d’acqua ha anche conseguenze sociali enormi, tanto che le stime parlano di 700 milioni di persone che potrebbero essere costrette a migrare in altri territori entro il 2030, a causa della scarsità di acqua. Del resto, l’oro blu è la causa anche di molti conflitti e circa 4 milioni di persone già oggi devono fare i conti con periodi di almeno un mese l’anno di estrema scarsità di acqua.
Questa importante giornata ha lo scopo non solo di celebrare una risorsa essenziale per la nostra vita, ma anche di accrescere la consapevolezza di quanto essa sia preziosa e non scontata. Non a caso l’obiettivo di sviluppo sostenibile
6 dell'Agenda delle Nazioni Unite, consiste proprio nel garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitari per tutti entro il 2030.
Un ruolo importante lo svolge il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP - United Nations Development Program), che si concentra principalmente sulle sfide legate all'OSS 6 - gestione sostenibile dell'acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti - e all'OSS 14 - per conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine. Il programma si prefigge di proteggere congiuntamente gli ecosistemi e garantire l'uso sostenibile delle risorse idriche e oceaniche per costruire società eque, inclusive e sostenibili. Entrando ancor più nello specifico, il programma UNDP Water & Ocean Governance (WOGP) aiuta i paesi a ottenere una gestione integrata, resiliente al clima, sostenibile ed equa delle risorse idriche e oceaniche e l'accesso universale all'approvvigionamento idrico sicuro e ai servizi igienico-sanitari. Concentrandosi sulla governance, WOGP supporta gli ambienti favorevoli e le partnership a lungo termine e globali per l'uso sostenibile e la protezione delle risorse marine e d'acqua dolce e la fornitura efficiente ed equa dei servizi correlati https://www.unwater.org/institution/united-nations-development-programme-undp/
Per riuscire a garantire a tutti una disponibilità sostenibile di acqua è necessario limitarne lo spreco facendo attenzione a gesti quotidiani, come chiudere il rubinetto evitando che l’acqua scorra inutilmente oppure limitando il tempo passato sotto la doccia. Inoltre, è importante prestare attenzione anche alla cosiddetta “acqua virtuale”, cioè quella per esempio che si nasconde nei cibi che portiamo in tavola.
Molti studi hanno stimato la quantità di acqua virtuale contenuta nei cibi, di seguito riportiamo alcuni valori per i principali alimenti tra quelli proposti dalla Food and Agriculture Organization (FAO):
Alimento
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Litri/kg
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Mele
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822
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Mais
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1220
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Orzo
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1425
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Zucchero
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1780
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Grano
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1830
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Riso
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2500
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Formaggio
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3180
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Carne di pollo
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4300
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Carne di maiale
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6000
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Carne di agnello
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10400
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Carne di manzo
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15400
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Caffè tostato
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18900
|
http://www.fao.org/assets/infographics/FAO-Infographic-Virtual-Water-en.pdf
Per ridurre l’impatto idrico, vengono consigliate scelte che comportino un utilizzo dell’acqua che non danneggi troppo il territorio, come per esempio acquistare prodotti stagionali, preferire una dieta per lo più a base vegetale, e aver cura che la carne consumata provenga da allevamenti a pascolo e non da quelli intensivi.
Anche l’Università IULM sta facendo la sua parte in rapporto al tema dell’acqua. A partire dall’anno accademico 2019-2020, sono state distribuite gratuitamente le borracce a tutte le matricole dell’Università. In questo modo, l’Università ha cercato di disincentivare l’utilizzo di bottigliette di plastica e quindi ridurre il potenziale impatto ambientale. È opportuno tuttavia tenere presente che le bottigliette di acqua che continuano a essere vendute nei luoghi di ristorazione del campus sono state sostituite con bottigliette di materiale biodegradabile e con lattine. Per tutta la popolazione IULM sono state infine predisposte delle colonnine idriche nei diversi edifici del campus, colonnine che ritorneranno a funzionare regolarmente quando la situazione sanitaria lo consentirà.
Articolo a firma dello IULM Sustainability Committee con il supporto della studentessa Veronica Pucci.