Giovanna d'Arco e la leadership
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sensi della L. n. 633/ 1941
Abstract
Molti film e molti romanzi riguardano Giovanna d’Arco, che sul grande schermo è stata interpretata da personaggi come Ingrid Bergman, Michéle Morgan ed altre grandi attrici. È molto, è forse perfino troppo, per una ragazza dicianovenne del XV secolo, visitata da voci divine, fortunata comandante militare per alcuni mesi, “grande elettrice” del suo re e bruciata sul rogo - lei, cattolica fervente e devota - come eretica ed evocatrice di demoni? Direi di no, se ci si dovesse riferire solo ai parametri storici ordinari. Si tratta di un personaggio straordinario che passò attraverso la sua terra e il suo tempo come una meteora: forse mutò in parte il corso dell’ultima parte della guerra dei Cent’Anni, forse - la storia si deve scrivere con i “se” e i “ma” - il “delfino” Carlo di Valois non sarebbe mai diventato re di Francia senza di lei, la sua energia, la sua trascinante forza carismatica, il suo fascino, la sua fortuna guerriera durata pochi mesi tra 1429 e 1430. Ma non costruì nulla di storicamente durevole: anzi, all’indomani del suo rogo a Reims, il 30 maggio del 1431, i suoi alleati, i suoi partigiani, lo stesso re che per molti versi le doveva la corona, dettero mostra di dimenticarla subito; o la sostituirono con qualche millantatrice che per alcuni mesi ancora portò avanti il suo ruolo carismatico e demagogico. Insomma, Giovanna D’Arco è un’incognita. Nata in una Francia al confine con il mondo germanico, in un secolo in cui la politica era fatta da chi aveva dalla sua la nascita nobile, la forza o il danaro, s’impose sia pur per breve tempo - lei, che nulla di questo aveva - ai signori della guerra e a quelli dell’oro. Impose il volere delle “voci”, che sentiva solo lei, a un paese intero; tenne in scacco con le sue vittorie militari e il fascino della sua figura il politico più fine e abile del suo tempo, Filippo duca di Borgogna. Come fu possibile tutto ciò?
Bibliografia essenziale
La fonte principale per la vita di Giovanna è costituita dalla voluminosa documentazione dei suoi processi: quello di condanna del 1431, quello di riabilitazione del 1456 e quello di canonizzazione del 1920. Possiamo leggere i primi due in:
- J. Quicherat, Procès de condamnation et de réhabilitation de Jeanne d'Arc, voll.5, Paris 1841-49;
- Procès de condamnation de Jeanne d'arc, éd. P. Tisset, avec le concours de Y. Lanhers, voll.3, Paris 1960-71;
- Procès en nullité de la condamnation de Jeanne d'Arc, éd. P. Duparc, voll.5, Paris 1977-1988.
Importante anche la raccolta:
- Documents et recherches relatifs à Jeanne la Pucelle, édd. P. Doncoeur - Y. Lanhers, voll.3, Paris 1952-1956.
Sui processi si sono intrattenuti:
- G. e A. Duby, Les procès de Jeanne d'Arc, Paris 1973.
In italiano, una traduzione del primo processo è in
- Il processo di condanna di Giovanna d'Arco, a cura di R. Ourcel, Bologna 1959, e poi in Rouen 1431.
- Il processo di condanna di Giovanna d'Arco, a cura di T. Cremisi, Parma 1977.
Per una biografia recente in italiano:
- F. Cardini, Giovanna d’Arco. La vergine guerriera, Milano, Mondadori, 1999.
Biografia
Franco Cardini è Professore emerito di Storia medievale presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali/SNS, è studioso principalmente di storia delle crociate, dei pellegrinaggi e dei rapporti fra Europa cristiana e Oriente.
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