Sulle Finzioni: “Bilancia Giorni”, Gio’ Pomodoro, 1983

1

1

2

2

3

3

4

4

Dal 31 ottobre 2017, l'Università IULM ospita l'opera di Gio’ Pomodoro Sulle finzioni: "Bilancia Giorni".

Di seguito le parole di Emilio Mazza, professore associato di storia della filosofia, in occasione dell'installazione all'interno del campus:

"Questo pannello di legno, dipinto con tecnica mista, soprattutto con tempera acrilica, esibisce elementi ricorrenti nell'opera pittorica dello scultore Gio’ Pomodoro. Il sole, il 3 e la luna. Il quadrato, la trave e la sfera. Il tempo, la piramide e l'infinito. La bilancia, la scala e il filo a piombo. Arte e geometria, insomma.

Geometria a colori: rosso, giallo, blu e bianco.

Qui non è soltanto il segno che allude allo spazio tridimensionale, come nei grandi acquerelli e ossidi su carta a mano spagnola degli anni Novanta; non è soltanto il colore che trasforma il disegno in un corpo animato che balza fuori dal foglio.

Il pannello è in rilievo. Ci sono le ombre. Se dispieghiamo il pannello, sorge il Sole - "La grande fabbrica senza proprietari né lavoratori", come lo chiamava Gio'. Il Sole con una bilancia.

Se qualcuno mi facesse la domanda ineludibile, lecita, ma non sempre opportuna, soprattutto per chi è costretto a rispondere, "che senso ha, che cosa vuol dire?", rischierei di essere infantile: in fondo per Eraclito - a Gio' piaceva Eraclito-il tempo, la vita, è un bambino che gioca e che muove pedine: il regno di un bambino. Risponderei scherzando: Pomodoro, oro-oro; oro di bilancia ancia-ancia. Quanti giorni sei stato in Francia? Perché qui sento echi della lettura di Jules Boucher, lo scrittore, e della sua Simbologia, che Pomodoro ha studiato per le scene del Flauto Magico, rappresentato alla Fenice nel 1980 e diretto da Giorgio Pressburger."