Anno 2023
Il progetto si propone di indagare la storia del giallo italiano
come chiave privilegiata per rileggere la storia culturale del nostro paese
alla luce delle trasformazioni del sistema mediale, nonché delle sinergie
inter- e transmediali, che questo genere ha favorito tra letteratura, cinema,
radio e industria musicale, televisione e fumetto, dagli anni ‘50 ai giorni
nostri. La ricerca si propone inoltre di pervenire a una periodizzazione della
storia inter-transmediale del giallo italiano come contributo a una più
generale storia dei media.
Il progetto si propone di indagare la storia del giallo italiano come chiave privilegiata per rileggere la storia culturale del nostro paese alla luce delle trasformazioni del sistema mediale, nonché delle sinergie inter- etransmediali, che questo genere ha favorito tra letteratura, cinema, radio e industria musicale, televisione e fumetto, dagli anni ‘50 ai giorni nostri. La ricerca si propone inoltre di pervenire a una periodizzazione della storiainter-transmedialedel giallo italiano come contributo a una più generale storia dei media.
In accordo con il quadro generale della ricerca, l’attività dell’unitàIULMsi concentra sui rapporti tra letteratura e cinema, ricostruiti nelle loro dinamiche culturali e produttive, negli intrecci con altre forme di scrittura visiva che definiscono la geografia visuale del giallo italiano. L’unità privilegia l’analisi delle forme di rappresentazione, la ricostruzione del visibile della scena del crimine, la ricomposizione delle trame visuali del giallo italiano, di cui il cinema ha definito a lungo l’immaginario di riferimento. In particolare, verranno seguite due piste di ricerca: l’una interessata alla ricostruzione dell’iconografia del genere (indagata nell’illustrazione della cronaca nei rotocalchi e nelle collane del romanzo giallo); l’altra alle figure del corpo, analizzate nella polarità inscindibile e speculare del racconto giallo: il/i criminali e le forze dell’ordine. Per i primi, si indagherà, a partire da un confronto con il canone tipologico del delinquente fissato dall’antropologia criminale, quanto il giallo cinematografico italiano riprende e rinnova l’iconografia criminale; per le forze dell’ordine, ci si concentrerà sul personaggio dell’investigatore, protagonista cognitivo del meccanismo di svelamento del crimine nel giallo classico. Il ruolo del tutore della legge nel cinema giallo, poliziesco enoiritaliano verrà esaminata adottando l’approccio degli studi interdisciplinari sul rapporto tra legge, media e cultura popolare (Greenfieldet al. 2010;Sherwin2014;Saratet. al. 2019). Attraverso i legamitransmedialitra cinema, immaginario romanzesco, giornalismo d’inchiesta e cronaca nera si tenterà di definire unamappaturadiacronica dei modi di rappresentazione dei rappresentanti della legge e delle istituzioni, intesi come catalizzatori dei processi di costruzione e deformazione dell’immagine pubblica della giustizia. Si indagherà inoltre l’estetica e la drammaturgia di due scene decisive nella costruzione della colpa criminale: il commissariato e il tribunale, luoghi di incontro e confronto tra i due protagonisti del giallo.
In accordo con il quadro generale della ricerca, l’attività
dell’unità IULM si concentra sui rapporti tra letteratura e cinema, ricostruiti
nelle loro dinamiche culturali e produttive, negli intrecci con altre forme di
scrittura visiva che definiscono la geografia visuale del giallo italiano.
L’unità privilegia l’analisi delle forme di rappresentazione, la ricostruzione
del visibile della scena del crimine, la ricomposizione delle trame visuali del
giallo italiano, di cui il cinema ha definito a lungo l’immaginario di
riferimento. In particolare, verranno seguite due piste di ricerca: l’una
interessata alla ricostruzione dell’iconografia del genere (indagata
nell’illustrazione della cronaca nei rotocalchi e nelle collane del romanzo
giallo); l’altra alle figure del corpo, analizzate nella polarità inscindibile
e speculare del racconto giallo: il/i criminali e le forze dell’ordine. Per i
primi, si indagherà, a partire da un confronto con il canone tipologico del
delinquente fissato dall’antropologia criminale, quanto il giallo
cinematografico italiano riprende e rinnova l’iconografia criminale; per le
forze dell’ordine, ci si concentrerà sul personaggio dell’investigatore,
protagonista cognitivo del meccanismo di svelamento del crimine nel giallo
classico. Il ruolo del tutore della legge nel cinema giallo, poliziesco e noir
italiano verrà esaminata adottando l’approccio degli studi interdisciplinari
sul rapporto tra legge, media e cultura popolare (Greenfield et al. 2010; Sherwin
2014; Sarat et. al. 2019). Attraverso i legami transmediali tra cinema,
immaginario romanzesco, giornalismo d’inchiesta e cronaca nera si tenterà di
definire una mappatura diacronica dei modi di rappresentazione dei
rappresentanti della legge e delle istituzioni, intesi come catalizzatori dei
processi di costruzione e deformazione dell’immagine pubblica della giustizia.
Si indagherà inoltre l’estetica e la drammaturgia di due scene decisive nella
costruzione della colpa criminale: il commissariato e il tribunale, luoghi di
incontro e confronto tra i due protagonisti del giallo.