Anno 2024
Il progetto di ricerca, attraverso l’omonimo convegno, svolto il 27 novembre 2024 in Sala dei 146, ha preso in considerazione la voce collettiva delle donne dal mondo classico (tragedia, commedia, poesia) a quello contemporaneo (arti drammaturgiche e audiovisive, e discipline letterario-filosofiche-artistiche). Il percorso diacronico è partito dalla antichità (Antigone, Saffo), dove la donna ha spesso assunto il ruolo di destabilizzatrice dell’ordine maschile, per arrivare ad artiste e scrittrici contemporanee come Kaija Saariaho, Maria Lai e Cristina Ubah Ali Farah, e così dimostrare in quanti modi diversi le donne hanno potuto o non hanno potuto far sentire la propria voce, difendendo le istanze femminili proprie e/o della società a cui appartengono.
La ricerca si è contraddistinta per la prospettiva interdisciplinare e transculturale che, partendo dalla centralità delle arti drammatiche antiche e moderne (come il teatro di Eduardo de Filippo), si è nutrita dell’apporto sostanziale di altre discipline quali letteratura antica, italiana e straniera, estetica, musicologia, filosofia, psicologia. La centralità delle arti drammatiche ha permesso di coinvolgere gli studenti/le studentesse del CUT IULM (Centro Universitario Teatrale) attraverso la creazione di una drammaturgia originale e la sua rappresentazione scenica dal titolo Persei e Meduse (in Sala dei 146, a cui ha assistito un folto pubblico interno ed esterno), realizzato sotto la direzione di Marianno Esposito (attrice, regista e direttrice della compagnia TeatRing).
Una tavola rotonda finale, intitolata proprio Voci, ha permesso di far dialogare tra loro studiosi di letteratura e teatro antichi, studiosi di estetica, musicologi, attori e registi con l’intento di ‘raccontare’ la diversità e la centralità della voce femminile sempre in una prospettiva diacronica e transculturale.