Creatività urbana, eredità coloniale e politiche di patrimonializzazione in Africa Occidentale

Responsabile: Marco Maggioli e Giacomo Pozzi

Anno 2024

Il progetto indaga, con gli strumenti teorici e metodologici dell’antropologia, della geografia e delle arti performative, il rapporto tra creatività urbana, eredità coloniale e politiche di patrimonializzazione in Africa occidentale (Capo Verde e Senegal). Nello specifico, la ricerca si concentra sulle politiche urbane, sul rapporto di queste con le diverse forme di trasmissione, conservazione, patrimonializzazione e contestazione della memoria coloniale e sulla costruzione di una classe creativa urbana.

Il caso di Capo Verde prevede lo svolgimento di un lavoro di ricerca etnografica da svolgersi a Mindelo, nell’isola di São Vicente. L’indagine verterà sulle forme locali della creatività urbana, esito storico di un lungo processo di insediamento coloniale portoghese, di traffico di culture, di migrazioni transnazionali, di cannibalizzazioni di immaginari globali, e alle sue declinazioni in termini memoriali e patrimoniali. Il caso del Senegal prevede lo svolgimento di una ricerca nella città di Dakar. L’indagine verterà principalmente attorno alle forme di organizzazione assunte dallo spazio urbano anche in chiave turistica a partire dalla costruzione del Musée des Civilisations Noires a Dakar nel 2018. Quali gli esiti in termini di trasformazione urbana si sono prodotti? Quali attori hanno contribuito a questa progettualità? Quali risultati in termini di attrattività internazionale? Quali progettualità future?

Il principale obiettivo del progetto è lo sviluppo della ricerca geografica e antropologica sui temi della creatività urbana, della memoria e dell’eredità coloniale e della patrimonializzazione in Africa occidentale. Obiettivi corollari sono 1) l’arricchimento della riflessione antropologica, geografica ed etnografica sulle aree di interesse; 2) il rafforzamento dei partenariati e dei rapporti nazionali e internazionali nei Paesi interessati dal progetto, ma anche in Italia con soggetti ed enti associativi, accademici e della società civile che operano in quei territori; 3) la costruzione di nuove collaborazioni nazionale e internazionali.