Atlantico Fantasma: memoria, identità e patrimonio tra Africa, America ed Europa

Responsabile: Giacomo Pozzi

Anno 2023

Il progetto Atlantico Fantasma: memoria, identità e patrimonio tra Africa, America ed Europa ha indagato, con gli strumenti teorici e metodologici dell’antropologia, della geografia e delle arti performative, le diverse forme di trasmissione, conservazione e contestazione della memoria nel Mondo Atlantico e l’impatto di quest’ultima sulle politiche patrimoniali e sulla costruzione dell’identità. Il progetto si è sviluppato in termini comparativi, esplorando le dinamiche di cui sopra tra Africa subsahariana (Capo Verde e Guinea-Bissau), Europa (Portogallo e Francia) e America Latina (Brasile). Atlantico Fantasma ha adottato una prospettiva teorica ed etnografica originale, elaborata a partire dalla categoria di fantasma. Il Mondo Atlantico è sicuramente uno spazio geografico, antropologico ma anche metaforico densamente infestato. Non solo perché ha rappresentato per secoli uno spazio privilegiato di sviluppo e sedimentazione di precisi rapporti economici di natura oppressiva, ma soprattutto per le tracce che permangono tutt’oggi di questi processi. I fantasmi emergono dalle memorie veicolate dalle storie locali, dai miti, dal patrimonio materiale e immateriale, dalle strutture degli spazi urbani, dagli spazi museali, dalle retoriche identitarie, dalle politiche di attrazione turistica. A partire da questi assunti, Atlantico Fantasma ha indagato le modalità attraverso cui i fantasmi infestano la memoria e la sua trasmissione, prestando particolare attenzione alle dinamiche identitarie e alle politiche patrimoniali. Il principale obiettivo è stato lo sviluppo della ricerca geografica e antropologica sui temi della memoria, della patrimonializzazione e delle politiche e pratiche identitarie nel Mondo Atlantico. Obiettivi corollari sono stati 1) l’arricchimento della riflessione antropologica, geografica ed etnografica sulle aree di interesse; 2) il rafforzamento dei partenariati e dei rapporti internazionali già attivi nei diversi Paesi interessati dal progetto 3) la costruzione di nuove collaborazioni internazionali