BARONASCAPES: nuovi paesaggi oltre la periferia e le marginalità

Responsabile: Valeria Pecorelli

Anno 2023

Il quartiere Barona, fino a un ventennio fa considerato marginale, è diventato protagonista di un processo di rigenerazione a cui ha contribuito anche la presenza delluniversità allinterno di un quadro di politiche di riqualificazione delle periferie nella città di Milano (Maggioli, Morazzoni, Pecorelli 2022). Barona, territorio plurale, fortemente frammentato socialmente e spazialmente, viene scelto come studio di caso per analizzare le conseguenze sul paesaggio urbano dei rinnovati processi di territorializzazione tipici della città post-industriale in cui hub culturali e creativi, design, spazi espositivi, associazionismo si relazionano con un tessuto sociale resiliente attraverso iniziative partecipate che contribuiscono alla reificazione degli spazi in origine rurali (Tosi 2016). In questa prospettiva, Barona è un campo di osservazione scientifica privilegiato per comprendere le trasformazioni interne al contesto urbano più ampio in cui una rete attiva di attori locali (associazioni, gruppi di abitanti, cooperative sociali) opera da tempo nel quartiere, promuovendo inclusione e coesione sociale e provvedendo a rispondere a molti disagi e criticità presenti nella comunità (Morandi, Pessina, Scavuzzi 2010).

 

Baronascapes ingloba la metafora visuale dello scape per indicare la relazione fluida e irregolare che intercorre tra la dimensione locale del quartiere, le reti, i flussi che lo attraversano. Lo scape in geografia è, per diversi aspetti, un concetto tanto vago quanto complesso, ma adatto allo studio prescelto poiché Barona come quartiere urbano mosaico ha al suo interno i nuovi paesaggi intesi come l'output della realtà della società, una realtà intrinseca che viene sempre riprodotta. Attraverso esplorazioni urbane, sarà possibile cogliere i nuovi paesaggi culturali creati e prodotti anche attraverso nuove pratiche di riappropriazione e riterritorializzazione attivate in collaborazione con gli attori locali in spazi vuoti, dimenticati, interstiziali.

Il primo quesito di ricerca si interroga quindi sugli effetti delle buone pratiche dei policy makers recepite dalla comunità e gli scapes che ne emergono in una prospettiva top down.

Il secondo quesito di ricerca invece interroga sugli effetti delle pratiche messe in atto dalla comunità (associazionismo, cooperative, abitanti) e gli scapes che ne emergono in una prospettiva bottom up.

Il terzo quesito si sofferma ad indagare la relazione tra i diversi scapes e le narrazioni prodotte dagli attori attivi nel territorio.