La rinascita delle città come opportunità economica e sociale tra realtà, percezione e speranze

Responsabile: Ariela Mortara e Rosantonietta Scramaglia

Anno 2022

La ricerca, che si può considerare la prosecuzione di quelle svolte negli anni precedenti sul tema dell’ibridazione degli spazi urbani, si propone di indagare il tema della rinascita delle città italiane con un focus in particolare sul caso di Milano. La città offre, infatti, una vasta casistica di luoghi che mostrano segni di volontà di ripresa.

Come è stato più volte rilevato, le conseguenze della pandemia, in atto oramai da un paio di anni, hanno avuto un forte impatto sia sul tessuto urbano delle città sia sulle abitudini di consumo dei cittadini, dei city users e dei turisti generando dei cambiamenti negli stili di vita degli utenti e nelle modalità di fruizione degli spazi. Lunghi periodi in cui è stato incentivato e si sta tuttora incentivando l’home working, la didattica a distanza e il trasferimento all’interno dello spazio domestico di tante attività prima svolte all’interno di palestre, ristoranti, luoghi di aggregazione, hanno mutato la fisionomia e la funzione da un lato degli spazi domestici, dall’altro degli spazi esterni.

Questo ripensamento fornisce l’occasione di riqualificare aree e strutture che la pandemia ha reso insicure; di ripristinare i processi di socializzazione interrotti; di favorire nuovamente gli scambi e le relazioni fra varie tipologie di persone (abitanti, immigrati, city users, turisti) alcune delle quali (city users e turisti) hanno subito un drastico ridimensionamento; di riportare ai livelli precedenti alla pandemia il consumo culturale e la fruizione di alcuni luoghi di eccellenza (musei, teatri, cinema, biblioteche, ecc.).

La ricerca comprende due fasi:

  • fase qualitativa si è concentrata sulla città di Milano tramite l’analisi etnografica di 300 spazi ibridi all’interno dei quali sono state svolte circa 300 interviste semistrutturate ai gestori e 550 ai visitatori;
  • fase quantitativa svolta attraverso un questionario autocompilato su un campione nazionale non probabilistico di 16.320 individui