Anno 2020
Il progetto si propone di offrire – attraverso l’approfondimento di alcuni snodi antropologici, storici, geopolitici, epistemologici e storiografici, relativi all’Europa, all’Italia nel Mediterraneo, al Messico – uno sguardo processuale al “sistema-mondo” che muove oltre una visione uni-dimensionale, articolandosi piuttosto sulla base di strumenti euristici e campi concettuali che riflettono sul fluttuare delle identità, sulla circolazione delle idee, degli immaginari, delle esperienze e delle pratiche politiche, e per comprendere la complessità degli scenari contemporanei. In quest’ottica, il progetto intende far emergere la natura processuale del nesso complesso – passato e presente – tra confini, frontiere e migrazioni, evidenziandone la multidimensionalità spaziale e temporale e favorendo l’emergenza di identità sistemiche complesse che si costruiscono processualmente nello spazio-tempo, risultanti di molteplici interazioni, sovrapposizioni e disgiunzioni, che mettono in discussione le opposizioni binarie moderne (dentro/fuori, centro/periferia…).
Il progetto ha carattere interdisciplinare, a cavallo tra storia, filosofia, epistemologia e antropologia. Ha anche un carattere costitutivamente transnazionale e internazionale per le relazioni che promuove, per gli attori coinvolti e per i temi oggetto della ricerca.
Sono stati interessati e collaborano al progetto Edgar Morin (Direttore di ricerca emerito, CNRS - Centre National de la Recherche Scientifique, Paris), Gianluca Bocchi (Università degli Studi di Bergamo), Anna Lazzarini (Università degli Studi di Bergamo), Mario Del Pero (Centre d’Histoire, Sciences Po, Paris), Berenise Bravo Rubio (ENAH - Escuela Nacional de Antropología e Historia,
Ciudad de México), Vanni Pettinà (Colegio de México), Silvia Nuñez (UNAM - Universidad Autónoma Nacional de México), Paolo Acanfora (Università La Sapienza Roma).