The Gentle Art of Fake. A proposito di copie, falsi e appropriazioni nell’arte contemporanea

Responsabile: Tommaso Casini

Anno 2018

Il convegno a cui segue un volume di saggi (ottobre-novembre 2019) - che ha visto la collaborazione tra l’Università IULM e l’Accademia di Belle arti di Brera - si è proposto di esaminare la persistenza e le declinazioni sempre più ampie e ramificate del tema delle repliche di opere d’arte fino al concetto sempre più ambiguo di falso, nell’era delle cosiddette post verità.

Negli ultimi decenni l’interesse e la consapevolezza per la complessa e sfumata intersezione tra  “autenticità, falso, copia e riproduzione” si sono molto accresciuti attraversando - forse più che in passato - ogni ambito della cultura, con forti riflessi nella nostra vita sociale, manifestandosi cioè nella letteratura, nelle arti visive, nel cinema, nella musica, per non dire della produzione di manufatti industriali, nella tecnologia ma anche nella percezione storica degli eventi, nella politica, nella religione. Obiettivo del convegno -  il cui titolo è ispirato al libro dell’artista/falsario Riccardo Nobili, “The gentle art of faking”, 1927 - è stato dunque quello il punto sulla nozione di fake coinvolgendo in dialogo critici, storici dell’arte e artisti  riguardo alle declinazioni che esso assume nell’ambito delle visual cultures, svolgendo un’indagine ad ampio raggio che tenga conto sia delle radici classiche del fenomeno (come ad esempio le écfrasi di dipinti fittizi, reinventati nel Rinascimento), sia del suo intenso proliferare oggi nello scenario dell’informazione e dei social.

Particolare attenzione è stata riservata ai rapporti tra arte e letteratura, e tra arte, fotografia e cinema, vista la ricorrenza di trame narrative che coinvolgono la nozione di falso, copia, appropriazione, e che hanno come scenario privilegiato (e talvolta “snodo” emotivo) il mondo e il mercato dell’arte contemporanea.