Anno 2024
I motori di gioco come Unity e Unreal Engine si sono evoluti significativamente nell’ultimo decennio: da strumenti pensati esclusivamente per lo sviluppo di videogiochi sono oggi diventati piattaforme versatili onnipresenti nelle arti digitali. Originariamente progettati per snellire lo sviluppo 3D delle simulazioni digitali, questi motori forniscono ora potenti capacità di rendering tridimensionale interattivo e simulazione che sono state adottate da una vasta gamma di settori creativi e di ricerca scientifica. Dagli effetti visivi di Hollywood all’architettura e alla moda, i motori di gioco stanno ora plasmando molteplici aspetti della cultura visiva contemporanea. Unreal Engine e Unity sono diventati strumenti indispensabili per un numero crescente di artisti contemporanei. Queste piattaforme software forniscono funzionalità di computer grafica avanzate che permettono di generare mondi virtuali interattivi e coinvolgenti.
Molti artisti stanno adottando Unreal Engine e Unity per creare installazioni 3D immersive site-specific oppure esperienze in realtà virtuale e aumentata; tra gli esempi più significativi spiccano Lawrence Lek, Cao Fei, LaTurbo Avedon, Rachel Rossin, Mario Klingemann, Jakob Kudsks Steensen, Theo Triantafyllidis e molti altri. In sintesi, il linguaggio interattivo e generativo reso possibile da questi motori sta aprendo inedite traiettorie espressive per l’arte moderna e contemporanea, in direzione transmediale e transculturale.
Tuttavia, attori leader come Unity ed Epic Games veicolano anche specifiche inclinazioni estetiche e interessi commerciali. La promessa di semplificare i processi 3D promuove omogeneità stilistica se applicata acriticamente. In altre parole, i motori di gioco rischiano di appiattire la diversità espressiva artistica nonostante abilitino nuovi paradigmi creativi.
Theo Triantafyllidis, Radicalization Pipeline, live simulation, 2021 (still) Per gentile concessione dell'artista
Ian Cheng, Emissaries, 2015-2017, live simulation, (still) Per gentile concessione dell'artista
Lauwrence Lek, Thetha, CGI Video, 12', stereo sound, 2022 (still) Per gentile concessione dell'artista
Approfondimenti:
Il progetto GAME ENGINE CULTURE(S) prevede una ricerca sul campo e la raccolta di dati che si svolgerà simultaneamente presso l'Università IULM di Milano, la Manchester Metropolitan University e la University of Liverpool. In ciascuno degli atenei verranno organizzati panel e workshop per facilitare il dibattito con esperti di rilievo nazionale e internazionale sui temi dell'influenza dei motori di gioco nella cultura visiva contemporanea.
Il primo di questi eventi è previsto per il 1 dicembre 2023 presso la University of Liverpool; successivamente saranno replicati workshop simili presso la IULM e la Manchester Met. Questi incontri fungeranno da catalizzatori di riflessione critica durante il progetto di ricerca.
I risultati della ricerca sul campo confluiranno nella pubblicazione di un volume in lingua italiana che raccoglierà contributi originali non solo degli studiosi delle tre università ma anche di curatori, artisti e critici indipendenti impegnati sui temi del digitale e della cultura visuale. Il volume ambisce a fornire una mappa aggiornata sullo stato dell’arte dell'utilizzo dei motori di gioco nelle arti, individuando sfide critiche e traiettorie future. La pubblicazione costituirà un unicum nel panorama italiano e consoliderà la posizione di IULM quale centro di ricerca all'avanguardia su digitale, estetica e pratiche culturali emergenti.
È dunque giustificata un’analisi critica dell'influenza di queste piattaforme sulle arti visive, considerando il loro ruolo centrale nella computer grafica moderna. In effetti la loro diffusione
solleva interrogativi rilevanti circa autorialità, accessibilità, sostenibilità nella produzione artistica digitalizzata.
Questo progetto di ricerca internazionale tra IULM, University of Liverpool e Manchester Metropolitan University esamina il potenziale a doppio taglio dell’onnipresenza dei motori grafici nell’arte contemporanea. Se da un lato essi espandono le possibilità creative, i loro condizionamenti estetici e funzionali standardizzano anche l'espressione artistica in modi raramente esplorati.
L’obiettivo fondamentale del progetto è mappare criticamente l’uso attuale di questi strumenti nelle arti visive, attraverso un approccio di ricerca che si colloca all’intersezione tra media studies, game studies, platform studies e arte contemporanea. Inoltre, tramite analisi e creazione di prototipi sotto la supervisione di artisti e praticanti, il progetto investiga come preservare l'autorialità artistica all’interno di complessi ecosistemi digitali, coinvolgendo artisti, curatori, critici.