“Se un episodio si ripete a diverse
latitudini nel corso del tempo, la sua natura da episodica diventa sistemica e
rivela un contesto necessario di attenzione.” Queste le parole della prof.ssa Emma Zavarrone, Delegata del Rettore per la Terza Missione, nel suo editoriale uscito su Il Giorno in occasione della Giornata contro la violenza sulla donna.
Non solo violenza fisica, anche quella online è dilagante. “Le donne riscuotono maggiore attenzione dai leoni da tastiera
- spiega la professoressa Zavarrone - e si scopre che i termini “femminicidio”,
“stalker”, “abuso”, “violenza familiare” appaiono con elevatissima frequenza in
oltre un milione di tweet (di cui il 35% geolocalizzati a Milano) monitorati da
maggio 2018 a dicembre 2019 nella piattaforma Hateviz, implementata in IULM per
analizzare l’odio online.”
Nel suo articolo, la prof.ssa si concentra poi sul dualismo in cui si colloca il binomio “cultura-disinvoltura”, che risulta essere interessante. Entrambi i termini sono caratterizzati da elevata frequenza ma con polarità opposte. “L’esser disinvolta ha accezione
negativa da sanzionare e con carattere giustificatorio per la perpetrazione
delle forme di violenza. La cultura, invece, ha una valenza positiva
collocandosi nella posizione opposta rispetto alla disinvoltura configurando
uno scenario autoescludentesi.”
Ecco allora che la cultura diventa una delle possibili leve strategiche da utilizzare per contrastare l’odio on line.