I confini del binomio cultura-disinvoltura nell’odio online

25 novembre 2020

In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, la Prof.ssa IULM Emma Zavaronne, racconta in un editoriale su Il Giorno i preoccupanti dati emersi sull'odio online di cui le donne sono tra le vittime principali.

Se un episodio si ripete a diverse latitudini nel corso del tempo, la sua natura da episodica diventa sistemica e rivela un contesto necessario di attenzione.” Queste le parole della prof.ssa Emma Zavarrone, Delegata del Rettore per la Terza Missione, nel suo editoriale uscito su Il Giorno in occasione della Giornata contro la violenza sulla donna.

Non solo violenza fisica, anche quella online è dilagante. “Le donne riscuotono maggiore attenzione dai leoni da tastiera - spiega la professoressa Zavarrone - e si scopre che i termini “femminicidio”, “stalker”, “abuso”, “violenza familiare” appaiono con elevatissima frequenza in oltre un milione di tweet (di cui il 35% geolocalizzati a Milano) monitorati da maggio 2018 a dicembre 2019 nella piattaforma Hateviz, implementata in IULM per analizzare l’odio online.”

Nel suo articolo, la prof.ssa si concentra poi sul dualismo in cui si colloca il binomio “cultura-disinvoltura”, che risulta essere interessante. Entrambi i termini sono caratterizzati da elevata frequenza ma con polarità opposte. “L’esser disinvolta ha accezione negativa da sanzionare e con carattere giustificatorio per la perpetrazione delle forme di violenza. La cultura, invece, ha una valenza positiva collocandosi nella posizione opposta rispetto alla disinvoltura configurando uno scenario autoescludentesi.

Ecco allora che la cultura diventa una delle possibili leve strategiche da utilizzare per contrastare l’odio on line.