Il 26 novembre scorso, giorno successivo alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, sulle pagine cittadine del quotidiano La Repubblica è stato pubblicato un articolo di grande interesse sulle quote di presenza femminile, tra docenti e ricercatrici, negli atenei milanesi. Il titolo - "Donne in cattedra: una corsa a ostacoli" - non è certo consolante, così come l'incipit dell'articolo in cui l'autrice, Tiziana De Giorgio ci informa: "Nel mondo della ricerca le donne sono sempre di più. E in alcuni atenei, quando si tratta dei primissimi gradini della carriera, hanno pure superato per numero i colleghi. Ma poi che fatica vederle crescere di ruolo: nel 70 per cento dei casi, dietro alla cattedra di professore ordinario c'è un uomo. Per non parlare dei vertici che decidono presente e futuro delle università stesse."
L'articolo prosegue prendendo in esame la presenza di donne nei sei atenei di Milano: Statale, Bicocca, Politecnico, Cattolica, Bocconi e IULM. Subito balza agli occhi il dato confortante per il nostro Ateneo: "con il 47 per cento di presenza femminile fra ricercatori, associati e ordinari, è la IULM a raggiungere la quota più alta." Se in alcune Facoltà la percentuale femminile è decisamente alta (il 67,5 per cento a Mediazione linguistica e culturale in Statale, il 62,5 per cento a Interpretariato e traduzione in IULM, il 69,4 per cento a Psicologia in Cattolica), in altre, soprattutto a indirizzo scientifico-economico, i numeri sono invece piuttosto esigui (il 23,9 a Ingegneria al Politecnico, il 19,4 a Scienze bancarie in Cattolica).
Se la percentuale di donne che rivestono il ruolo di associato è in media del 40%, la nota ancor più dolente, a livello generale, riguarda il dato delle professoresse ordinarie, ancora nettamente inferiore a quello dei colleghi maschi: a fronte della percentuale più elevata che si riscontra in Bicocca (34,1%), la IULM vanta un 23,8%, mentre i numeri più bassi li troviamo in Bocconi (14,9%).
In conclusione, sia la Rettrice della Bicocca, Giovanna Iannantuoni, che Donatella Vicario, Prorettore vicario della Statale, concordano sul fatto che, se molti progressi sono stati fatti e i risultati positivi si intravedono, il processo è ancora lungo e impegnativo.