Il concetto di "museo immediato", che dà il titolo al volume di Giuliano Gaia emerge da una crescente consapevolezza del mutato rapporto tra il visitatore e l'istituzione museale. Tale trasformazione è principalmente attribuibile all'avvento del digitale, il quale ha generato nel pubblico l'aspettativa di un'interazione museale caratterizzata da reazioni immediate agli stimoli e risposte tempestive alle domande.
Questo implica una percezione di immediatezza, quasi istantaneità, nel contatto con l'arte e la cultura. Tuttavia, parallelamente, si manifesta il desiderio di un rapporto diretto, privo di intermediazioni. In passato, il museo deteneva il controllo esclusivo sulla mediazione tra il visitatore e le collezioni, definendo i canali interpretativi attraverso strumenti come visite guidate, didascalie e cataloghi. In questo senso il concetto di "immediatezza" assume due diverse connotazioni: da un lato l'istantaneità, dall'altro l'eliminazione della medizione.
Oggi, si assiste all'emergere di nuove modalità di accesso e interrogazione delle collezioni, svincolate dall'intermediazione museale tradizionale. Un esempio emblematico è la possibilità, resa possibile dalla tecnologia, di utilizzare dispositivi mobili all'interno del museo per ottenere informazioni, come la descrizione di un'opera d'arte tramite l'interazione con intelligenze artificiali. In questo contesto, il museo perde il monopolio sulla narrazione e l'interpretazione delle opere.
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