Il Graduation Day è, per ciascuno studente, un giorno indimenticabile. Lo scorso settembre abbiamo finalmente celebrato in IULM i laureati che, nei mesi passati, hanno discusso la loro tesi in remoto.
Dei quasi 1000 laureati, 687 studenti hanno scelto di venire in Ateneo per festeggiare il loro traguardo.
“L’Università è compresenza, condivisione, messa in comune
di esperienza – ha detto il Rettore, Prof. Gianni Canova. Il covid ha impedito
a noi e a voi di terminare il cammino universitario con una cerimonia in
presenza ed è bello avervi qui per la consegna dei diplomi dopo le discussioni
in remoto”
Discutere la laurea in remoto è stata un'esperienza certamente diversa da quella che si sarebbero aspettati i nostri studenti, ma non per questo meno profonda. “É stata sicuramente stravolgente e
particolare”, commenta Enrico Tironi che in un video ha raccontato i giorni che ha passato in casa a preparare la tesi. Lui che è di Bergamo e che ha vissuto in prima persona la tragedia covid, ha trovato nella sua passione la volontà per terminare il percorso. E cita l’Albert Camus de La peste quando consiglia ai suoi colleghi di università di “Vivere e morire per ciò che si
ama”.
Giada – laureata magistrale in Arti, patrimoni e mercati – racconta che “i libri e i film le hanno dato la forza di reagire in quei scombussolati giorni
pre-discussione quando si mescolavano sentimenti contrastanti: l’emozione per
la laurea incombente e la forte preoccupazione per l’emergenza sanitaria in
atto”.
“Quando ci hanno detto che ci sarebbe stata la possibilità
di ricevere il diploma al Graduation Day, nell’Auditorium del nostro Ateneo non
ci potevo credere – racconta invece Giorgia, neolaureata in Comunicazione, media e pubblicità - S
ono stata felice, sorpresa e sollevata perché finalmente
riuscivo a terminare quel percorso di tre anni davanti ai miei professori, ai
miei colleghi e ai miei familiari. La cerimonia si è svolta secondo le norme
anticovid, che sono molto rigide. Avevamo poche persone intorno a noi, perché le
circostanze lo richiedevano, ma non per questo non è stata sentita o maestosa
come avrei voluto io. Ho finalmente potuto salutare IULM con un sorriso per
fare spazio a quello che verrà”.