Giornata Mondiale della Natura e l’impegno verde della IULM

Notizie - Data pubblicazione 03 marzo 2022 - Data evento

La Giornata mondiale della natura selvatica (World Wildlife Day) celebra la straordinaria biodiversità del nostro Pianeta e stimola la ricerca di soluzioni per la sua salvaguardia. Leggi l'approfondimento dello IULM Sustainability Committee.

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2013, la Giornata mondiale della natura selvatica (World Wildlife Day) celebra la straordinaria biodiversità del nostro Pianeta e stimola la ricerca di soluzioni per la sua salvaguardia. La data scelta del 3 marzo coincide con l’adozione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via d’estinzione appartenenti alla fauna e alla flora selvatica. Questa ricorrenza è un’occasione per ammirare le altre forme di vita e riflettere sulla fragilità della natura selvatica e su tutte quelle specie, animali e vegetali, che sono sempre più minacciate dall’uomo.

Secondo i dati della Lista Rossa delle Specie Minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), oltre 8.400 specie di fauna e flora selvatiche potrebbero estinguersi nel giro di pochi decenni. La continua perdita di specie, di biodiversità, habitat ed ecosistemi minaccia direttamente l’uomo e il suo benessere. La natura e le foreste sono fonte di sostentamento e di opportunità per l’uomo.

Il tema del World Wildlife Day 2022 è “Recovering key species for ecosystem restoration” con l’obiettivo di far comprendere l’importanza delle specie selvatiche per l’uomo, promuovendo quelle azioni chiave per garantire la conservazione e la protezione degli ecosistemi come il ripristino di foreste naturali, torbiere, mangrovieti e il recupero degli ecosistemi acquatici e marini. Il messaggio della Giornata è chiaro: “#DoOneThingToday to support forest communities and conserve forest wildlife.” Ovvero non rimandare a domani ciò che si puoi fare oggi: proteggere una foresta è il miglior modo per proteggere gli animali selvatici e salvaguardare il nostro Pianeta.

Nel corso degli ultimi decenni i delicati equilibri biologici sono stati impattati gravemente dalle azioni dell’uomo, che sfruttando le risorse naturali e trasformando repentinamente l’habitat di molte creature, hanno portato alla promiscuità di più specie, fattore determinante anche nella proliferazione di nuove forme batteriche e virali.

Secondo il Global Footprint Network, stiamo consumando risorse come se avessimo a disposizione 1,8 Pianeti e una della attività di maggior pressione umana sugli ecosistemi è la produzione di gas serra, che ha accelerato il cambiamento climatico e portato la temperatura media terreste ad aumentare di circa 1.2°.

Anche IULM risponde alla crisi ecologica in atto e mette in primo piano l'attenzione ai temi della salvaguardia degli ecosistemi. Dal 2021 l’impegno della IULM verso l’ambiente si è consolidato, prendendo in carico la cura di una nuova area pedonale in Via Carlo Bo e delle relative aree verdi per circa 4285 mq. Questo ha portato a un incremento di aree verdi in cura pari a circa il 21%.

Un grande passo verso l’obiettivo di rendere l’Ateneo sempre più verde e di valorizzare tutto il quartiere adiacente con giardini e aree pedonali per gli studenti e per tutta la città di Milano.

Non solo i 20.600mq di superficie di aree verdi dell’Ateneo sono al centro delle soluzioni portate avanti dall’Ateneo per la ripresa sostenibile, ma anche la ricerca ricopre un ruolo fondamentale con l’impegno di educare le future generazioni a rispettare l’ambiente e le sue risorse naturali.

Dal 2020 IULM è coinvolta in un progetto di ricerca di rilevanza nazionale (PRIN) intitolato “Greening the visual: an Environmental Atlas of the Italian Landscapes”, insieme alle università Milano Bicocca e Roma Tor Vergata. L’obiettivo del progetto è una ricostruzione genealogica del discorso ambientalista nelle rappresentazioni visive del paesaggio italiano a partire dal Secondo dopoguerra. In particolare, l’unità di ricerca IULM, che vede impegnati il Prof. Marco Maggioli e il Dott. Simone Gamba, si concentra sul paesaggio urbano e sul cinema d’impresa, raccogliendo, catalogando e analizzando il materiale audiovisivo disponibile presso grandi archivi pubblici e privati. 

Secondo il prof. Maggioli “i media audiovisivi possono essere oggetto di studio anche per la geografia non solo per il loro ruolo di descrizione dei caratteri ambientali e paesaggistici, ma anche perché ci dicono qualcosa di significativo rispetto alle culture che ne sono all’origine, agli immaginari che costruiscono e alle implicazioni politiche all’ordine del giorno della nostra contemporaneità”. L’analisi critica delle narrazioni mediatiche contribuisce infatti anche a comprendere i comportamenti dei singoli, delle collettività e delle imprese nei confronti dell’ambiente (umano e fisico), al fine di partecipare in modo consapevole al dibattito sulla sostenibilità e renderci veramente responsabili nelle nostre pratiche quotidiane. 

“Un obiettivo importante del progetto è la realizzazione dell’atlante digitale (visitabile all’indirizzo greenatlas.cloud), in fase di costruzione, ma già fruibile online” ha aggiunto il dott. Simone Gamba.  

 Articolo a cura del Sustainability Committee dell’Università IULM, con la collaborazione della studentessa Allegra Pagella.