La concezione del diritto nella Roma arcaica - Roberto Fiori

Il diritto romano - Fiori

La concezione del diritto nella Roma arcaica

Nel linguaggio comune è consueto l’uso promiscuo dei termini ‘diritto’ e ‘legge’. Le ragioni di questa promiscuità sono naturalmente da ricercare nel ruolo assorbente che nel pensiero moderno occidentale la legge ha assunto rispetto alle fonti del diritto, e al rilievo sostanzialmente esclusivo del diritto ‘posto’ dall’autorità, il cosiddetto ‘diritto positivo’.

Anche nella storia del diritto romano il ‘diritto positivo’ ha avuto un ruolo importante, ma esso si inseriva – particolarmente, ma non solo, in età arcaica – all’interno di una più ampia concezione del diritto come ordinamento giusto e razionale del cosmo, e della iuris prudentia come scienza che mira ad appropriarsi della realtà, scoprendo e rendendo evidenti le regole che reggono i rapporti tra dèi, persone e cose, al fine di evitare contrasti tra le scelte della comunità cittadina e l’ordine cosmico, preservando la situazione di equilibrio che i Romani chiamavano pax deorum.

Questa visione del diritto – e la centralità della iuris prudentia che ne deriva – è molto risalente e costituisce probabilmente un’eredità indoeuropea, poiché si inserisce in un fenomeno, da tempo rilevato, di conservazione del vocabolario del diritto e della religione in civiltà molto distanti tra loro come quelle celtica, indiana e romana, tutte caratterizzate dalla presenza di gruppi sacerdotali impegnati nello studio delle tradizioni giuridico-religiose della comunità.

Bibliografia essenziale

R. Fiori,  Ius civile, ius gentium, ius honorarium: il problema della ‘recezione’ dei iudicia bonae fidei, in «Bullettino dell’Istituto di Diritto Romano» 101-102 (1998-1999) [pubbl. 2005], pp. 165-197.

R. Fiori,  Fides e bona fides. Gerarchia sociale e categorie giuridiche, in R. Fiori (a cura di), Modelli teorici e metodologici nella storia del diritto privato, III, Napoli 2008, pp. 237-259.

R. Fiori,  La gerarchia come criterio di verità: ‘boni’ e ‘mali’ nel processo romano arcaico, in C. Cascione - C. Masi Doria (a cura di), Quid est veritas? Un seminario su verità e forme giuridiche, Napoli 2013, pp. 169-249.

R. Fiori,  La condizione di homo sacer e la struttura sociale di Roma arcaica, in Th. Lanfranchi (éd.), Autour de la notion de sacer, Rome, 2018, pp. 171-227.

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Biografia

Roberto Fiori è professore ordinario di Diritto romano nell’Università di Roma ‘Tor Vergata’. I suoi interessi scientifici si concentrano sul diritto romano dell’età arcaica, sul diritto romano dei contratti, sul processo civile, sui rapporti tra filosofia greca e diritto romano, sulla storia del diritto privato europeo.

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