La traduzione audiovisiva è una pratica, una tecnica, e un'arte. Come le traduzioni di testi letterari e di canzoni, è il risultato di conoscenza e di processi creativi. Che venga detta transadaptation o transcreazione, la "manipolazione" dell'adattatore-dialoghista è un lavoro che si misura tanto con la natura del linguaggio filmico, quanto con gli aspetti concreti della cultura di partenza e della cultura di arrivo. Tutto per ottenere un testo espressivo da un punto di vista pragmatico, culturale ed estetico. In che modo il dialogo filmico interagisce, in ogni fotogramma, con il codice visivo del film e con altri elementi della colonna sonora? Quali informazioni offrono la sceneggiatura e la lista dei dialoghi? Come si identificano gli elementi culturospecifici e le varianti sociolinguistiche? E qual è il format del copione da doppiaggio? Con spiegazioni mirate, rafforzate da esempi tratti dalla cinematografia e dalla produzione televisiva in lingua inglese, Teoria e tecnica della traduzione audiovisiva risolve queste e altre criticità che sorgono quando si affronta la traduzione di questi testi speciali, fornendo tutti i principi teorici e gli strumenti necessari per affrontare in concreto la sfida posta dalla TAV (traduzione audiovisiva), a partire dall'adattamento per le diverse forme di doppiaggio (lip-sync, simil-sync, oversound) fino alla creazione dei sottotitoli intralinguistici, interlinguistici e per non udenti.