Studentesse IULM in Erasmus a Valencia in prima linea per l’alluvione

11 novembre 2024

Dodici studentesse della IULM, attualmente in Erasmus nei principali atenei di Valencia, hanno scelto di restare in città per offrire aiuto alla popolazione colpita dall’alluvione.

La scorsa settimana, la città di Valencia è stata colpita da un’alluvione devastante, che ha stravolto la vita di migliaia di persone e mobilitato la comunità studentesca internazionale. Tra i giovani che si sono subito messi a disposizione per aiutare, spiccano anche alcune studentesse della IULM in Erasmus, che hanno scelto di restare e supportare la popolazione locale in questa difficile situazione.

Francesca Andreazza, iscritta al corso di Comunicazione di impresa e relazioni pubbliche, che attualmente frequenta la Esic Business & Marketing School, racconta come l’intera città sia stata colta di sorpresa dalla violenza della calamità. "Le università non si trovano nella zona colpita dall’alluvione, che è al di là del fiume. Qui attorno sembra tutto immobile, hanno riaperto solo alcuni asili per aiutare i bambini a tornare alla normalità e alcune attività. Fa impressione pensare che a pochi minuti di cammino c’è l’Apocalisse, con tantissimi paesi distrutti. I primi giorni qualcuno è partito in scarpe da tennis per dare una mano, adesso si sanno i rischi, tra batteri e pericoli. Si può andare lì solo se si è equipaggiati. Ciascuno fa quel che può mentre si controllano a tappeto gli edifici", spiega Francesca. Insieme alle sue coinquiline, ha contribuito a caricare viveri sui camion diretti verso le aree colpite, e ogni giorno si reca presso i centri di raccolta per verificare le nuove necessità, che spaziano dagli alimenti ai beni di prima necessità.

Anche Caterina Tavola, originaria di Lecco, sta svolgendo attività di volontariato nella zona, collaborando con i team di soccorso e distribuendo generi di conforto alle persone in difficoltà. "Ogni giorno ci aggiorniamo sugli approvvigionamenti, controlliamo cosa manca e ci organizziamo di conseguenza", racconta Caterina, sottolineando come il supporto da parte delle università abbia facilitato la loro azione.

Giorgia Boldi, studentessa di Comunicazione, media e pubblicità, ha ripreso da poco le lezioni a distanza ma continua a partecipare ai soccorsi. "I docenti ci hanno contattato per offrire vicinanza e normalità – spiega – ma non smetteremo di aiutare. Siamo attrezzate e andremo anche a spalare fango nei prossimi giorni."

Un esempio di solidarietà e impegno, in cui ogni studentessa ha trovato il proprio ruolo per fare la differenza in questo momento di emergenza.

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