Kohlhaas di Marco Baliani in IULM

08 febbraio 2019
Il pluripremiato spettacolo “Kohlhaas” di Marco Baliani approda in IULM il 28 febbraio, ore 20.00, in Auditorium. Leggi qui per scoprire di più e iscriverti all'evento.

 

"Tanti anni fa in terra di Germania viveva un uomo a nome Michele Kohlhaas. Era allevatore di cavalli e come lui lo erano stati il padre e il nonno…".

Questo l’incipit dello splendido monologo di Marco Baliani che - dal 1989 - viene rappresentato nei teatri più importanti italiani. Lo spettacolo “Kohlhaas” - tratto dal romanzo Michael Kohlhaas di Heinrich von Kleist e riscritto a quattro mani da Marco Baliani e Remo Rostagno -  approderà anche in IULM,in occasione della celebrazione del 50° Anniversario dalla fondazione, giovedì 28 febbraio, alle ore 20.00, sul palco dell'Auditorium (IULM 6).

“Nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica. Così ad esempio tutta la metafora sul cerchio del cuore paragonato al cerchio del recinto dei cavalli, che torna più volte nella narrazione, come luogo simbolico di un senso della giustizia umanissimo e concreto, è una mia invenzione, nel senso etimologico del termine, qualcosa che ho trovato a forza di cercare una mia adesione al racconto di Kleist."   - Marco Baliani -

Kohlhaas è la storia  vera di un onesto mercante di cavalli nella Germania imperiale del Cinquecento a cui è stato tolto tutto a causa di ingiusti soprusi subiti da uomini molto più potenti. Un uomo  perbene che si ritrova – suo malgrado - in un’orribile crescendo di violenze e ingiustizie che terminerà con una fine tragica. 
Marco Baliani, figura eclettica del panorama teatrale italiano, è il cantastorie di questo racconto. Seduto al centro del palco su di una sedia di legno, Baliani racconterà il suo Kohlhaas suscitando nel pubblico forti visioni con l’aiuto della sua sola mimica e dell'espressività della forza narrante.

“Kohlhaas è la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda, cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri, non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo.”Le domande morali che la vicenda solleva e lascia sospese, mi sembrarono, quando comincia ad affrontare l’impresa memorabile del racconto, un modo per parlare degli anni ’70, per parlare di quei conflitti in cui venne a trovarsi la mia generazione, quella del ’68, quando in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò a insanguinare piazze e città." - Marco Baliani -

Una  partitura quella kleistiana che - seppur abbia più di 200 anni - ancora oggi riesce a sollevare importanti interrogativi, oggi quanto mai attuali. Tra tutti: il senso di  ingiustizia può  trasformare un cittadino onesto in un terrorista?

Attore, autore e regista, con lo spettacolo Kohlhaas del 1989, Baliani dà vita al teatro di narrazione  che segna la scena teatrale italiana. Figura multiforme e complessa del teatro italiano contemporaneo, ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come Come gocce di una fiumana (premio IDI per la regia), o Antigone delle città, spettacolo di impegno civile sulla strage di Bologna del 2 agosto, o ancora dirigendo progetti come I Porti del Mediterraneo con attori provenienti da diversi paesi dell’area mediterranea. Per il cinema è stato diretto da registi quali Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus edizioni) e per la Rizzoli Corpo di stato, Pinocchio Nero, L’Amore Buono, Nel Regno di Acilia, La metà di Sophia, e L’occasione. Tra i lavori più recenti, la regia e la scrittura del testo per lo spettacolo Decamerone. Vizi virtù passioni e Giocando con Orlando (anche interprete) con Stefano Accorsi.  Come attore e autore, insieme a Maria Maglietta, ha realizzato lo spettacolo Identità. 

Negli ultimi due anni ha firmato come autore librettista e regista le opere liriche contemporanee Il sogno di una cosa e Corpi eretici, su musiche di Mauro Montalbetti. Nel 2015, nella ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, è protagonista dello spettacolo Trincea, per cui ha vinto il premio Enriquez come migliore interpretazione.

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