IULM guarda al futuro

03 ottobre 2017
Il Rettore Mario Negri, intervistato dal Corriere della Sera, annuncia la svolta che fa guardare con ottimismo all’avvenire dell’Università.

Il boom di iscrizioni, i nuovi Corsi di Laurea e un’operazione immobiliare che “preserva il futuro dell’Ateneo e gli mette le ali”. Queste, alcune delle importanti novità riguardanti la nostra Università annunciate durante l’intervista al Rettore Mario Negri, realizzata dal Corriere della Sera, Ed. Milano, pubblicata oggi. Riportiamo di seguito il testo completo dell’articolo di Elisabetta Andreis.

Un milione di euro in più ogni anno nelle casse IULM, con il bilancio che d’ora in poi potrà chiudere in pareggio (o utile). L’Università ha appena perfezionato una complessa transazione immobiliare «in sostanza ricomprandosi per 25 milioni di euro gli edifici del Campus che finora occupava in affitto a fronte di un canone diventato net tempo svantaggioso — spiega al Corriere il Rettore Mario Negri —. È per noi l’operazione più ampia degli ultimi anni, preserva il futuro dell’Ateneo e gli mette le ali». Le risorse aggiuntive potrebbero essere investite in nuovi corsi di laurea ma «i vertici valutano anche una possibile ulteriore espansione degli edifici, per aumentare ancora il numero delle matricole e superare i seimila iscritti in Ateneo». La Libera Università di Lingue e Comunicazione ha inaugurato il suo nuovo campus da poco, nel 2015. Da allora però gli studenti hanno ricominciato a crescere, dopo gli anni della crisi econornica. «A settembre le preiscrizioni hanno registrato un boom, più 50 per cento per i Corsi magistrali, più 15 per cento per i triennali. La capienza attuale permette di accogliere 5.500-6 mila ragazzi e siamo già quasi arrivati al numero massimo. Un ingrandimento degli spazi potrebbe essere opportuno», considera Negri. Quanto ai nuovi corsi di laurea, il focus è sugli indirizzi internazionali (oggi la percentuale di studenti stranieri e al 5,3 per cento) e Media e spettacolo: «Il docente di Storia del cinema Gianni Canova da fine mese diventerà Prorettore vicario — anticipa il Rettore —. Con la sua guida il campus di via Carlo Bo vuole diventare un polo culturale a disposizione della città, aperto a 360 gradi con concerti, mostre, eventi». L’Università può disporre in piena autonomia dei suoi edifici, adesso: già questo week end ospita il guru del marketing Philip Kotler e a dicembre avrà il Noir in festival, evento del cinema che per venticinque edizioni si è svolto a Courmayeur. Ieri intanto sono stati inaugurati con il pieno di studenti i corsi in Strategic Communication (lezioni tulle in inglese) e Hospitality (che prevede un anno di permanenza negli Usa o in Francia). E l’operazione immobiliare appena chiusa? La storia inizia qualche anno fa, quando il terreno su cui doveva essere costruita l’ultima parte del campus, insieme alla residenza studentesca e ad altri edifici, furono conferiti ad un fondo sociale controllato IULM al 51 per cento e partecipato da Fondazione Cariplo e Fondazione Crt. Il campus, ad esempio, fu realizzato con la liquidità del fondo; poi i palazzi vennero dati in locazione ventennale all’Ateneo. «Ai tempi l’operazione era favorevole perché il canone d’affitto era inferiore agli interessi bancari che altrimenti avrebbero dovuto essere pagati per un mutuo», ricorda il Rettore. Negli anni però i tassi d’interesse sono scesi drasticamente rendendo troppo oneroso l’affitto. Era un problema: sul bilancio quei costi pesavano, e non poco. L’Ateneo, con il presidente Giuseppe Di Lella e il Cda compatto, assistito dallo studio legale del professore della Bocconi Giovanni Iudica, ha avviato trattative con le Fondazioni Cariplo e Crt: «Bisognava sciogliere il fondo, che complessivamente valeva 50 milioni, e rientrare in possesso del terreno e relativi edifici. Ma non era facile perché nell’accordo siglato ai tempi con le banche questa opzione non era neanche ventilata». Dopo mesi di colloqui, finalmente, fumata bianca: l’accordo è di settimana scorsa. Sciolto il fondo, l’Università - con un mutuo – si è ricomprata il 49 per cento che faceva capo alle Fondazioni ed è diventata proprietaria dei suoi immobili, incluso l’edificio costruito dal fondo. Il mutuo è meno «impattante» a breve termine sul bilancio rispetto all’affitto, consentendo così di pensare ad altri investimenti. «Non era un successo scontato — conclude Negri —. Ora guardiamo al futuro con piena tranquillità finanziaria, per 11 bene dei nostri studenti».

(Articolo di Elisabetta Andreis, IULM, la svolta sui conti: ricompra il campus e ora pensa a nuovi corsi, Corriere della Sera (MILANO), edizione del 03/10/2017, pagina 3, foglio 1)