Vino

Una modica e regolare quantità di vino assunta durante il pasto potrebbe esercitare benefici effetti, soprattutto nella protezione delle malattie cardiovascolari. Meglio il vino bianco o quello rosso? Sono molti gli studi effettuati negli ultimi anni per evidenziare le proprietà di quest’alimento: non sempre però hanno una collocazione scientifica.

Sarà vero per esempio che i vini rossi, rispetto a quelli bianchi, hanno maggiori proprietà antiossidanti?
Leggendo una ricerca effettuata dall’epidemiologo statunitense Arthur Klatasky sembrerebbe di no. Quest’ultimo spiega che i vini bianchi con bollicine contengono idrossitirosolo, potentissimo antiossidante presente solo nell’olio extravergine d’oliva.
Assente nell’uva, si sviluppa durante la fermentazione ed i vini bianchi con bollicine ne contengono buone percentuali.

Altri studi dimostrano come il vino rosso contenga picetannolo, polifenolo con proprietà antiossidanti più accentuate, almeno così sembra, del conosciuto resveratrolo, con proprietà addirittura di inibire la formazione di grasso corporeo.
Le dosi consigliate sono per l’uomo 2-3 bicchieri al dì, per la donna e l’anziano 1-2 bicchieri, sempre in corrispondenza dei pasti e con molta attenzione prima di mettersi alla guida di un autoveicolo.
Bere moderatamente non vuol dire solo bere poco, ma anche non bere a distanza ravvicinata; il nostro organismo in questo modo lo smaltisce meglio.

Si sconsiglia di consumare alcolici in maniera concentrata nel weekend, abitudine diffusa nel nostro Paese.
Riconosciuti sulla nostra salute gli effetti positivi dell’assunzione del vino nelle dosi consigliate, l’abuso cronico, invece, è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi (sul sistema nervoso, sull’apparato digerente, sul fegato, eccetera).
Evitate l’alcool durante l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza, l’allattamento.
Riducete o evitate l’alcool in caso di familiarità con diabete, obesità e trigliceridi alti.
Fate attenzione all’interazione dell’alcool con i farmaci.

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