Milano: luoghi, esperienze di ricostruzione e utopie pacifiste

01 - Ernesto Teodoro Moneta

Ernesto Teodoro Moneta, nato a Milano nel 1833, fu il primo - e fino ad oggi unico - Premio Nobel per la pace italiano, conferitogli nel 1907 insieme al francese Louis Renault, membro dell’alta corte di giustizia. Fu garibaldino e Cacciatore delle Alpi, e il suo sentire pacifista si concretizzò negli anni Novanta dell’Ottocento con l’ingresso nell’International Peace Bureau e con la produzione dell’“Almanacco della pace”, edito dalla tipografia Lazzati di Gallarate. Nelle esposizioni internazionali di Milano del 1894 e del 1906 curò un padiglione della pace. (Pubblico dominio)

02 - Statua di Ernesto Teodoro Moneta

Statua di Ernesto Teodoro Moneta nei Giardini Pubblici Indro Montanelli. La scultura fu realizzata da Tullio Brianzi nel 1920 che la donò alla Società per la pace e la giustizia internazionale. Venne collocata nei giardini solo nel 1924 e rimossa nel 1937 durante il regime fascista, a causa dello scioglimento della Società per la pace. Quando quest’ultima fu ripristinata nel 1945 e il monumento venne riportato nei giardini (Immagine di Ilaria333, CC BY-SA 4.0).

03 - Lavori ricostruzione post-bellica Fiera di Milano 1946

Lavori di ricostruzione postbellica della Fiera di Milano nel 1946. Durante la prima fase della ricostruzione, Antonio Greppi, a quel tempo sindaco di Milano, lanciò coraggiosi piani di prestiti sociali e mise a punto un piano regolatore. La sua giunta promosse la creazione di case popolari in base al piano Ina Case varato dal ministro del Lavoro Fanfani nel 1948 e affidò all’architetto milanese Piero Bottoni il progetto di creazione di un parco e di una collina artificiale in cui nascondere le macerie dei bombardamenti e i residui dei bastioni della città. Dal progetto nacque, nel 1946, il Monte Stella. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/8934-lavori-di-ricostruzione-postbellica-della-fiera-di-milano)

04 - Lavori ricostruzione post-bellica Fiera di Milano 1946

Lavori di ricostruzione postbellica della Fiera di Milano nel 1946. La Fiera campionaria venne riaperta il 12 settembre del 1946. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/7352-lavori-di-ricostruzione-postbellica-della-fiera-di-milano)

05 - Enrico De Nicola

Enrico De Nicola, primo presidente della Repubblica italiana, con altre personalità, tra cui il sindaco socialdemocratico di Milano Antonio Greppi, visita il padiglione cuoio, pelli, pellicceria e calzature alla Fiera Campionaria di Milano appena riaperta, il 12 settembre del 1946. Greppi fu nominato sindaco di Milano subito dopo la liberazione della città e, con un mandato improntato alla pace e alla conciliazione, cercò di evitare le esecuzioni sommarie di collaborazionisti, portando avanti al contempo un’idea di ricostruzione che univa le necessità più impellenti, dalle infrastrutture distrutte al problema degli sfollati, alla riedificazione di luoghi simbolici di Milano e alla ripresa del funzionamento degli edifici scolastici. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/7511-visita-del-presidente-della-repubblica-enrico-de-nicola-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1946-in-occasione-della-inaugurazione)

06 - Piccolo Teatro di Milano 1

Tra i tanti simboli della ricostruzione il varo, nel maggio del 1947, del Piccolo di Milano come teatro stabile municipale, secondo il progetto di Paolo Grassi e del regista Giorgio Strehler. Qui un’immagine della prima rappresentazione al Piccolo: L’albergo dei poveri di Gor’kij, regia dello stesso Strehler e scene di Gianni Ratto. (Archivio Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa)

07 - Piccolo Teatro di Milano 2

Un’altra immagine delle scene curate da Gianni Ratto de L’albergo dei poveri di Gor’kij, rappresentano al Piccolo di Milano nel maggio del 1947. (Archivio Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa)

08 - Fiera Campionaria 1950

Folla di visitatori nel largo delle nazioni, all’incrocio tra viale dell'industria e viale della tecnica, alla Fiera Campionaria di Milano del 1950. La Fiera campionaria introdusse la cosiddetta Città delle innovazioni, trasformandosi in un luogo di offerta della produzione italiana nei più svariati ambiti e in un luogo di confronto internazionale. (Archivio Storico Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/9620-folla-di-visitatori-nel-largo-delle-nazioni-incrocio-tra-viale-dellindustria-e-viale-della-tecnica-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1950)

09 - Foto di scena Miracolo a Milano

Scatto di scena di Miracolo a Milano (1951). La giunta socialdemocratica di Antonio Greppi, ormai al suo crepuscolo, diede sostegno alle riprese del film, coraggioso progetto di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini. Miracolo a Milano prendeva spunto da un libro di quest’ultimo, Totò il buono, pensato inizialmente come soggetto per un film con Totò mai andato in porto e infine pubblicato da Bompiani nel 1943. Quel curioso inno alla bontà e alla gentilezza, uscito nel pieno della guerra e accusato di solidarismo disfattista dalla critica fascista, era ambientato in una città immaginaria, ma, alla fine, la sua scena divenne proprio la Milano della ricostruzione. (Johnny Freak - Pubblico dominio)

10 - Scena finale Miracolo a Milano

Brunella Bovo e Francesco Golisano nella scena finale di Miracolo a Milano girata il 5 gennaio del 1951 in Piazza Duomo. (Vittorio De Sica e Eraldo Da Roma - Pubblico dominio)

11 - Metanopoli in costruzione

Veduta aerea di Metanopoli in costruzione nel 1952. L’ingegnere Enrico Mattei, all’epoca presidente della S.N.A.M. (Società Nazionale Metanodotti) e vicepresidente dell’AGIP (Azienda Generale Italiana Petroli), di lì a pochi mesi (10 febbraio 1953) alla guida della neonata ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), si fece promotore del valore sociale dell’architettura e volle sperimentare nuovi modelli di quartieri e cittadelle industriali ideali. Iniziò così la realizzazione di una cittadina utopica, Metanopoli, che avrebbe dovuto accogliere scienziati, tecnici e lavoratori dell’impresa pubblica, collegando un centro direzionale, i magazzini, i centri logistici e l’area industriale alle abitazioni dei dipendenti, costruite intorno alla chiesa, al parco e ai vari servizi. (Archivio storico Eni)

12 - Fiera Campionaria 1950 2

Folla di visitatori nel largo delle nazioni, all’incrocio tra viale del commercio e viale dell’industria, alla Fiera Campionaria di Milano del 1950. Sul fondo il padiglione dell'ERP (European Recovery Program - Piano Marshall). (Archivio Storico Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/9666-folla-di-visitatori-nel-largo-delle-nazioni-incrocio-tra-viale-del-commercio-e-viale-dellindustria-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1950)

13 - Stand Telettra Fiera Campionaria 1952

Visitatori presso lo Stand dell'azienda Telettra - Laboratori di telefonia elettronica e radio - al padiglione 15, sezione radio, della Fiera Campionaria di Milano del 1952. Milano in quegli anni si apriva ad essere anche sede nazionale di multinazionali di cui un esempio interessante è proprio Telettra, istituita nel 1946 e specializzata nella progettazione di apparati e brevetti per le telecomunicazioni. L’azienda crebbe talmente da riuscire a fondare, nel 1957, la Società Generale Semiconduttori (SGS), insieme all’Olivetti. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/31160-stand-telettra-laboratori-di-telefonia-elettronica-e-radio-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1952)

14 - Preparativi retrospettiva Picasso Palazzo Reale 1953

Preparativi per la retrospettiva dedicata a Pablo Picasso a Palazzo Reale, 17 settembre 1953. La mostra fu inaugurata il 26 settembre nel salone delle cariatidi che, riaperto per la prima volta dopo il conflitto, ancora presentava i segni dei bombardamenti anglo-americani. Fu la sola esibizione italiana di Guernica (1937) ed ebbe un profondo valore simbolico, sociale, artistico e finanche politico: quel pannello in bianco e nero trasformava la pittura in una sorta di denuncia fotografica della guerra contemporanea. Arnaldo Pomodoro, che visitò Milano in occasione della retrospettiva, scrisse: “La sua potenza era dilaniante. Metteva in evidenza come l’arte fosse in grado di esprimere e sintetizzare il senso e le dinamiche del momento storico che stavamo vivendo e dei drammi che avevamo vissuto [...] Lui ci aprì la testa. Era andato oltre, dando vita, con la sua energia primitiva, a un lessico universale”. (Archivio Toscani/Gestione Archivi Alinari, Firenze)

15 - Allestimento mostra Picasso Palazzo Reale 1953

Allestimento della retrospettiva dedicata a Pablo Picasso a Palazzo Reale, 17 settembre 1953. Qui il dipinto Arlecchino musicista realizzato nel 1924 dal pittore. Quando la mostra fu inaugurata a Milano, il 26 settembre del 1953, si era appena entrati in una fase molto delicata della guerra fredda: Stalin era morto in marzo e l’Urss - che in luglio aveva sperimentato la sua prima bomba H, rompendo il monopolio statunitense in ambito termo-nucleare - viveva una turbolenta successione che si sarebbe risolta solo con l’avvento di Chruščëv nel 1956; la cerniera armata del 38° parallelo era stata restaurata come linea impermeabile tra il regime comunista totalitario di Kim il Sung a Nord e quello autoritario filo-occidentale di Syngman Rhee a Sud e l’ingombrante presenza della Cina maoista nel blocco orientale; inoltre la guerra di Corea si era chiusa da due mesi, con un bilancio di oltre tre milioni di vittime di cui tre quarti civili. (Archivio Toscani/Gestione Archivi Alinari, Firenze)

16 - Allestimento mostra Picasso Palazzo Reale 1953 2

Allestimento della retrospettiva dedicata a Pablo Picasso a Palazzo Reale, 17 settembre 1953. Qui il dipinto "Paul su un asino" del 1923 che ritrae il figlio decenne del pittore. Picasso, all’inizio degli anni Cinquanta, era una delle figure chiave del Consiglio mondiale della pace, organizzazione transnazionale ideata nel 1948 a Wroclow in Polonia nel Congresso mondiale degli intellettuali per la pace, e inaugurata a Parigi con Le Congrès mondial des partisans de la paix, tenutosi dal 20 al 25 aprile del 1949. (Archivio Toscani/Gestione Archivi Alinari, Firenze)

17 - Casa della Cultura 1954

Un’immagine della Casa della cultura nel 1954. La Casa della cultura nacque grazie a un’idea del filosofo razionalista Antonio Banfi, dalla Prima legislatura senatore nelle fila del PCI: voleva essere un luogo d'incontro di “medici e filosofi, ingegneri e artisti, letterati e politici, scienziati e giuristi” desiderosi di promuovere ideali di giustizia e libertà. La sua realizzazione si concretizzò grazie al sostegno del gruppo de “Il Politecnico” di Elio Vittorini e al coordinamento dello psicologo Cesare Musatti che portano alla sua inaugurazione, a cura del partigiano e politico Ferruccio Parri, il 16 marzo del 1946. (Casa della Cultura - https://www.casadellacultura.it/)

18 - Auditorium Rai Fiera Campionaria 1956

Veduta esterna dell’Auditorium Rai alla Fiera Campionaria di Milano del 1956. Il padiglione Rai fu realizzato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni e ospitava al suo interno la mostra funzionante della Rai-Radiotelevisione Italiana e la Mostra Internazionale della Cinematografia al servizio della Pubblicità, dell'Industria e della Tecnica. Fu nel 1952 che venne inaugurato il centro di produzione Rai di Milano e da lì, il 3 gennaio 1954, partirono i primi segnali della nuova televisione di stato. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/29435-auditorium-rai-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1956)

19 - Casa Santucci

Casa Santucci, Milano, durante la grande Missione di Milano voluta dall’Arcivescovo Montini e svoltasi dal 10 al 24 novembre 1957. La foto ritrae i predicatori della Missione cittadina, da sinistra: padre Antonio Lupi, padre Ernesto Balducci, padre David Maria Turoldo, don Do, Michele Santucci, padre Nazareno Fabbretti, padre Camillo De Piaz, Agnese Santucci, don Primo Mazzolari, Luigi Santucci. (Archivio Fondazione don Primo Mazzolari, Bozzolo, Sezione Fotografie)

20 - Virgilio Ferrari sindaco 1951-1961

Virgilio Ferrari, sindaco di Milano dal 1951 al 1961, in visita alla Fiera Campionaria di Milano del 1957, accompagnato da Manlio Borrelli, primo presidente della Corte d'Appello. Il socialdemocratico Ferrari, che guidava la giunta centrista, sostenne, all’inizio degli anni Cinquanta, la difficile realizzazione della mostra dedicata a Picasso nella città meneghina, ospitata a Palazzo Reale nel 1953. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/12792-visita-del-sindaco-di-milano-virgilio-ferrari-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1957)

21 - Ingresso Piccolo Teatro 1957

Ingresso del Piccolo Teatro della città di Milano nel 1957, in Via Rovello 2, prima sede del polo culturale cittadino dal forte respiro internazionalista. Durante la R.S.I., l’ex cinema Broletto che qui si trovava, si era trasformato nella sede dalla Legione mobile Ettore Muti, ai comandi dell’ex squadrista Francesco Colombo, protagonista della violenta repressione degli scioperi del marzo 1944. (Archivio Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa)

22 - Mostra “Città delle innovazioni” Fiera Campionaria 1959

Un’immagine della mostra sulle applicazioni dell'energia nucleare nella “Città delle innovazioni” alla Fiera Campionaria di Milano del 1959. Nel 1957 la giunta centrista del comune di Milano, guidata da Virgilio Ferrari, presentò una mozione in cui si legge: “la maggior preoccupazione dei cittadini è causata attualmente dal minacciato uso dell’arma atomica e dalle ripetute esplosioni sperimentali, probabili fonti di danni fisici alle popolazioni esposte alle loro conseguenze”. La mozione si concludeva con un appello al governo italiano affinché si facesse promotore di azioni utili alla causa della pace. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/13716-mostra-applicazioni-dellenergia-nucleare-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1959)

23 - Fiera Campionaria 1960

Veduta aerea della Fiera Campionaria di Milano del 1960. Dai primi anni Sessanta la fiera avrebbe ospitato anche il Salone internazionale della ricerca spaziale. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/13779-veduta-aerea-della-fiera-campionaria-di-milano-del-1960)

24 - padiglione energia nucleare Fiera Campionaria 1960

Interno del padiglione dedicato alle applicazioni dell’energia nucleare nella “Città delle innovazioni” alla Fiera Campionaria di Milano del 1960. (Fondazione Fiera Milano - https://archiviostorico.fondazionefiera.it/oggetti/13861-interno-del-padiglione-applicazioni-energia-nucleare-alla-fiera-campionaria-di-milano-del-1960)

25 - Ingresso Piccolo Teatro 1960

Ingresso del Piccolo Teatro in via Rovello nel 1960. (Archivio Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa)

26 - Cartolina di Metanopoli

Cartolina di Metanopoli, inizio anni Sessanta, con immagini della Chiesa di Santa Barbara, il monumento alla stessa, e alcune vedute della cittadella utopica. (Archivio storico Eni)

27 - Chiesa Santa Barbara San Donato Milanese

Chiesa di Santa Barbara a San Donato Milanese, metà anni Sessanta. Fu il cardinale di Milano Giovanni Battista Montini ad emanare, il 15 giugno 1963, il documento di erezione a parrocchia della chiesa di Santa Barbara. La chiesa parrocchiale si trova al centro di Metanopoli. Santa Barbara è patrona delle attività minerarie, dunque venne dedicata a lei in quanto protettrice delle attività di produzione e ricerca idrocarburi svolta da ENI. (Archivio storico Eni)

28 - Villaggio S.N.A.M.

Villaggio S.N.A.M. (Società Nazionale Metanodotti), a San Donato Milanese nel 1963. Il quartiere residenziale con le abitazioni dei dipendenti venne edificato all’interno di Metanopoli, “città del metano” costruita dal 1952 alle porte sud di Milano. La cittadella fu un luogo aperto all’internazionalizzazione, come mostrarono poi la Scuola di studi superiori sugli idrocarburi - inaugurata l’11 gennaio 1958 dallo stesso Mattei - e altre esperienze innovative, come il Villaggio S.N.A.M.(Archivio storico Eni)

29 - Piscina Motel AGIP a Metanopoli

Piscina Motel AGIP a Metanopoli, metà anni Sessanta. Fu il progettista Mario Bacciocchi a ideare il centro sportivo con campo di calcio, tribune, piscina e campi da tennis, inserito nel paesaggio della neonata Metanopoli dove il verde copriva l’ottanta per cento della superficie degli isolati prevista per le case. Il progetto della piscina coperta fu affidato agli architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti, che realizzarono anche l’ambulatorio medico e il complesso scolastico della cittadella. (Archivio storico Eni)