Tra rigore e abuso - le farfalle denunciano

Giorni interi passati a provare un esercizio, mesi e mesi di allenamento per una performance impeccabile. Così come in ogni disciplina, anche nel mondo della ginnastica ritmica, per ottenere grandi risultati servono impegno, regole e grande severità.

Giorni interi passati a provare un esercizio, mesi e mesi di allenamento per una performance impeccabile.
Così come in ogni disciplina, anche nel mondo della ginnastica ritmica, per ottenere grandi risultati servono impegno, regole e grande severità. 

Ma qual è il confine tra rigore e abuso? 

Nina Corradini, ex promessa della ginnastica ritmica è stata la prima a confessare pubblicamente di aver subito umiliazioni per via del suo aspetto fisico durante la sua carriera sportiva. 

Umiliazioni costanti che agli occhi di chi le pronunciava servivano a temprarla, ma l’hanno solo fatta soffrire. 

La realtà della determinazione aveva iniziato a confondersi con quella dell’autolesionismo, confessa l’atleta.
Assumere lassativi e mangiare sempre meno sono solo due esempi di un rigore che si è trasformato in abuso psicologico.

Nina è stata la prima di diverse ginnaste che hanno denunciato lo scandalo che oggi coinvolge il mondo della ginnastica ritmica in Italia.

La violenza psicologica è violenza ovunque anche nello sport.
Talvolta, chi ha la funzione di allenare, educare commette l’errore di pensare esclusivamente ai risultati, alle performance trascurando la cura della persona, ma soprattutto, della sua salute.

La conseguenza principale è che il benessere psicologico degli atleti venga annichilito sotto il confine del rigore, in vista di un unico scopo: raggiungere la performatività.

Dinanzi a questa ricerca, nasce un controllo ossessivo, che può condurre a disturbi del comportamento alimentare che danneggiano in modo significativo non solo la salute fisica ma anche quella psicologica. 

Negli ultimi anni i disturbi del comportamento alimentare sono nettamente aumentati in particolare nel mondo occidentale, dove l’ideale di magrezza e di linea perfetta è sempre più diffuso. Il rischio è quello di essere invisibili in un mondo che spesso fa della magrezza un obbligo. 

Autrice: Vittoria Piscitello