Il 20 dicembre verrà inaugurata al Palazzo Morando la mostra, realizzata con il contributo di IULM, "Rosanna Schiaffino e la moda. Abiti da star". Leggi di più!
In partenza la mostra Rosanna Schiaffino e la moda. Abiti da star - realizzata con il contributo di IULM - che verrà inaugurata il 20 dicembre a Palazzo Morando.
Dai vestiti che mettevano in risalto la sua figura da maggiorata, alla scelta dello stilista Federico Forquet, allievo di Balenciaga, che realizzò anche l'abito delle sue prime nozze, gli 'Abiti da star' di Rosanna Schiaffino sono esposti nella mostra a cura di Enrica Morini e Ilaria De Palma. Il guardaroba della Schiaffino è stato acquisito nel 2018 da Palazzo Morando, che ha così accresciuto la sua collezione di abiti con firme quali Gianfranco Ferré, Germana Marucelli e Federico Forquet. La mostra Rosanna Schiaffino e la moda. Abiti da star è l'occasione per presentare al pubblico quest'operazione. Gli abiti dell'attrice, proposti nelle sale dedicate all'esposizione della collezione tessile, testimoniano i suoi cambiamenti di stile dettati non solo dall'epoca, ma anche dalla carriera e dalla vita privata.
La mostra sul guardaroba di Rosanna Schiaffino ha avuto origine proprio all’interno dell’Università IULM, in particolare in un laboratorio didattico del corso di “Culture della moda e del design”. Nell’ambito del laboratorio, infatti, gli studenti sono stati guidati a simulare la progettazione di una mostra su un corpus di oggetti reali che necessitavano di essere studiati, interpretati, valorizzati: gli abiti di Rosanna Schiaffino. Gli studenti si sono così misurati con tutte le fasi della realizzazione di una vera mostra, dalla catalogazione degli abiti alla ricostruzione della biografia e della carriera artistica dell’attrice, dall’assemblaggio di un’ipotesi di catalogo alla progettazione dell’allestimento e del piano di comunicazione.
“Sebbene solo alcune tracce di quel laboratorio siano poi confluite nella mostra Rosanna Schiaffino e la moda. Abiti da star, l’efficacia didattica e metodologica di questo esercizio ibrido resta immutata, anzi ne risulta forse persino rafforzata – scrive il Rettore IULM, Prof. Gianni Canova - L’Università si conferma così luogo strategico per la messa a punto di idee e il consolidamento di saperi che possano poi attraversare i suoi confini, circolare all’esterno e magari ritornare nelle aule sotto altra forma, in uno scambio incessante e proficuo tra didattica, ricerca e istituzioni culturali extra-accademiche.”
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